Como-Piacenza ai raggi x
Le sfide reparto per reparto

Como e Piacenza sono due squadre che si assomigliano abbastanza. Due punti soli di differenza in classifica, e diverse analogie

Numeri alla mano, Como e Piacenza sono due squadre che si assomigliano abbastanza. Due punti soli di differenza in classifica, e diverse analogie. Il Piacenza ha segnato un solo gol in più del Como, 56 contro 55, e come il Como è una squadra in cui a rete sono andati in tanti. Il Piacenza ha subìto otto gol in meno del Como ma ha un identico ruolino di marcia in trasferta, con lo stesso numero di punti, e in casa ha sì vinto due volte in più ma ha anche perso cinque partite contro le tre sconfitte casalinghe del Como. La sfida dunque è davvero equilibrata. E sarà a questo punto una questione, anche, di abilità dei singoli. Di qualche prestazione individuale che potrebbe davvero fare la differenza.

Abbiamo immaginato un tre contro tre, un giocatore per ogni reparto. Quelli che potrebbero essere un po’ gli aghi della bilancia in questa sfida così importante, ferma restando la grandissima importanza dell’atteggiamento di squadra, fondamentale in una gara come questa. In difesa, da una parte Nossa dall’altra Silva. Spostandosi più al centro, in casa comasca la carta vincente potrebbe essere la talentuosa freschezza di Matteo Pessina. Nel centrocampo biancorosso, invece, non si può non pensare ad Anthony Taugourdeau: il ventottenne francese è il capocannoniere del Piacenza con i suoi 11 gol, è un giocatore di ottima tecnica ma anche un centrocampista vero quando si tratta di pressare l’avversario. In attacco Chinellato contro Andrea Nobile.

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