Como resta a guardare
«Ma questo non è un flop»

Nessuna società comasca è entrata nelle finali nazionali. La nostra inchiesta

Nessuna società comasca è riuscita ad entrare nelle finali nazionali dei campionati societari Senior, Promesse, Juniores e Allievi.

Alle manifestazioni internazionali giovanili (Europei e Mondiali Under 23 e continentali Under 23) ha partecipato solo la marciatrice Vittoria Di Dato.

«Abbiamo avuto coraggio»

Un flop per l’atletica comasca che, nei tempi d’oro della Comense lottava per gli scudetti. «Non penso che si possa parlare di flop in questo momento storico - il pensiero di Micol Cattaneo, presidente dell’Atletica Rovellasca, uno dei sodalizi storici e sempre al vertice -.Le società comasche hanno dimostrato di avere coraggio nel portare avanti le attività e di evadere tutte le richieste che la popolazione e il territorio richiedeva. In questi due anni di pandemia, con grande fatica economica, strutturale e personale si è riusciti a far continuare ad allenarsi, anche se pur a singhiozzo, più del 70% dei ragazzi/adolescenti iscritti. E questo è il più grande risultato».

Cattaneo, che ha alle spalle l’esperienza di atleta di vertice, non si sofferma sulle statistiche di questa stagione, ma guarda al lato positivo.

«Nonostante le molteplici problematiche legate al Covid, i ragazzi hanno trovato il tempo, ma soprattutto la voglia, di allenarsi piuttosto che eclissarsi davanti a uno schermo. Una grande vittoria per lo sport».

I risultati arriveranno, grazie anche al “trascinamento” dei successi olimpici.

«Per le prestazioni posso dire che la nostra provincia ciclicamente sforna buoni atleti: le nuove leve si sapranno far valere - dice Cattaneo -. L’atletica italiana sta attraversando un momento tutto d’oro e sono sicura che i nostri ragazzi saranno trascinati da questa ondata di entusiasmo, sognando di arrivare in alto. Fino al sogno olimpico».

«Cambio generazionale»

Patrizia Bolinetti è alla guida dell’Ag Comense, che ha preso l’eredità della vecchia società.

«Stiamo attraversando un cambio generazionale e ci vuole tempo - spiega -. Abbiamo avuto un aumento degli iscritti negli ultimi due anni. La maggior parte proviene dal calcio e si è avvicinato all’atletica anche per i costi meno importanti. E noi abbiamo deciso di calmierare le tariffe».

La società nerostellata lavora anche sulla qualità. «Nel 2018 abbiamo portato agli italiani solo Edoardo Storti, quest’anno erano in cinque e nel 2025 saranno almeno quindici. Al di là dei numeri - prosegue Bollinetti - sono convinta che i nostri giovani ci daranno tante soddisfazioni. Un discorso a parte merita il campanilismo, con le società che preferiscono coltivare il proprio orticello e magari passare gli atleti migliori a società non comasche».

«Non basta la tradizione»

L’Atletica Mariano ha sfornato diversi campioni ed è una delle eccellenze a livello organizzativo (non a caso il 4 e 5 settembre ospiterà i regionali Junior e Promesse), ma non andrà ai societari.

«Non basta la tradizione per avere una squadra competitiva - dice lo storico presidente Carlo Cariboni -.Una volta c’era la Comense come polo d’attrazione; adesso c’è il Lecco. Una società deve fare i conti con le “spese”, anche quelle per le lunghe trasferte degli italiani. E allora alle spalle ci vuole uno sponsor forte che rimanga “affezionato” per tanti anni. Anche aiutando solo nelle trasferte, nell’abbigliamento e nel materiale tecnico, la società riesce a risparmiare 30/40mila euro. E non è poco».

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