«Como ti voglio bene»
L’intervista a Corneliusson

Dieci giorni fa si era fatto riprendere dalla telecamerina del cellulare per mandare un messaggio ai tifosi del Como. Oggi sul giornale

Dieci giorni fa si era fatto riprendere dalla telecamerina del cellulare per mandare un messaggio ai tifosi del Como: «Buongiorno amici di Como - aveva letto su un foglio vergato di suo pugno - , la televisione mi informa della situazione in Italia. È dura e difficile ma non dovete mollare. Come quando io giocavo nel Como nel mio Stadio Sinigaglia. Vi abbraccio forte da fratello e vi sono tanto vicino. Vi voglio bene, forza vecchio cuore biancoazzurro. Ciao a tutti». Lo aveva letto in piedi e sullo sfondo c’era la foto del Como, uno dei suoi Como, dove aveva giocato dal 1984 al 1989. Sapevamo che lo svedese Dan Corneliusson (58 anni) era rimasto legato a Como, nonostante la distanza. Ma questa è stata una dimostrazione di affetto spontanea. Arrivata tramite l’amicizia che Dan ha conservato con Filippo Molteni di Como, un supertifoso azzurro. Così, proprio grazie al cordone ombelicale mai reciso con la città, lo abbiamo sentito per parlare di questo suo affetto per Como e dare una spolverata ai ricordi di cinque anni azzurri.

Lo sa che il suo messaggio ha commosso i tifosi?

Quando ha deciso di mandarlo e perché?

«Sì, lo so, me lo ha detto Filippo, l’amico con cui tengo i contatti da tanti anni. Ci sentiamo ogni tanto, mi racconta le vicissitudini della squadra. Ma adesso abbiamo parlato d’altro. Ero e sono molto colpito per la situazione in Italia. Ho visto in TV e nei giornali quanto duramente è stato colpito il vostro paese, soffro con voi. Così ho preso carta e penna e ho scritto quel messaggio».

Oggi sul giornale La Provincia l’intera intervista

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