Corda litiga in tribuna
con i tifosi del Pavia

«Ero preparato, perché a Pavia mi odiano da tempo, fin dai tempi dell’Alghero. Mi hanno sempre trattato male»

«Chi è quello che urla?». «Uno del Como, Ninni Corda». A Pavia, in tribuna, la presenza del collaboratore tecnico della società non è certo passata inosservata. Perché, come sempre accade, anche al “Fortunati” ha vissuto la partita molto coinvolto dal punto di vista emotivo. Si sa, Corda ovunque vada urla, dà indicazioni, richiama e incita i giocatori (questa volta il più bersagliato è stato Meloni), con una spalla al suo fianco, ossia il fedelissimo Roberto Cau, allenatore in seconda squalificato fino a fine febbraio e pure lui in prima linea nel dare la carica alla squadra. Con un effetto sonoro raddoppiato e, oggettivamente, non sempre piacevole.

I tifosi del Como in tribuna al Sinigaglia ci hanno fatto l’abitudine. Ma a Pavia la situazione è un po’ degenerata, nel senso che il pubblico di casa, a un certo punto, si è spazientito. Corda era in tribuna centrale, ed è stato bersagliato. «Ero preparato, perché a Pavia mi odiano da tempo, fin dai tempi dell’Alghero. Mi hanno sempre trattato male, una volta ero squalificato e sono stato addirittura aggredito fisicamente. Lo so, non sono un santo e in tribuna mi faccio sentire, ma a Pavia sono prevenuti: anche quando stavo zitto, in ogni occasione sfavorevole al Pavia, si rivolgevano tutti a me per protestare. Ma sono pronto a tutto purché il Como vinca, se questo serve alla squadra sono pronto a prendermi tutti gli insulti del mondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA