Cova e la ripresa
«Che voglia di correre»

«E’ positivo rivedere gli atleti, per ora solo in pista ed in pedana. E’ la dimostrazione che si può tornare a gareggiare»

Un fine settimana quasi normale per l’atletica leggera. Una dozzina di meeting in giro per l’Italia, compresi tre in Lombardia; la prima corsa in salita regionale nel varesotto (vinta dall’olgiatese Ilaria Bianchi); la ripresa della corsa in montagna nella vicina Svizzera, dopo che un paio di settimane fa si è gareggiato nel Salento con l’oro di Francesco Puppi. All’appello mancano solo le corse su strada, le più complesse con la presenza massiccia di iscritti. Il periodo più buio sembra ormai alle spalle e il ritorno alla normalità più vicino.

«E’ positivo rivedere gli atleti, per ora solo in pista ed in pedana - dice il campione inverighese Alberto Cova, autore del “triplete” europei, mondiali e Olimpiadi dal 1982 al 1984 nei 10.000 metri -. E’ la dimostrazione che, pur osservando le norme e i requisiti per la sicurezza si può tornare a gareggiare».

Ma non sarebbe meglio una ripresa più soft, magari con meno gare?

«Gli atleti sono rimasti fermi completamente per due lunghi mesi e adesso, soprattutto quelli di livello nazionale ed internazionale, hanno voglia di tornare a vivere il clima della competizione. Devono sfruttare nel migliore dei modi, le occasioni che vengono proposte».

Anche i risultati stanno arrivando :il lockdown non ha influito in negativo.

«Una larga parte della stagione è stata annullata. Adesso rimangono solo gli appuntamenti con i tricolori in autunno. I migliori, ovviamente, vogliono arrivarci al top e quindi hanno lavorato, anche durante la quarantena. E adesso, dopo essere stati fermi per un periodo lungo ed inusuale, si stanno mettendo alla prova».

Sembra invece ancora lontano il ritorno alla normalità nel mezzofondo e nelle corse su strada.

«Le grandi maratone, come quella di New York, sono state annullate. Dispiace ma in questo momento – e probabilmente anche in autunno - non ci sono, le condizioni per correre. Poi questi appuntamenti di grande richiamo necessitano di un’organizzazione e di una preparazione lunga che non può avvenire in poche settimane. Il mezzofondo in pista invece dovrebbe ripartire».

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