Danesin smette a muso duro

«Non sono d’accordo con le scelte della federazione», Cattaneo rispeode: «Ci dispiace, speriamo cambi idea»

Daniele Danesin se ne va sbattendo la porta. L’atleta lezzenese del Corpo Forestale dello Stato ha deciso di appendere i remi al chiodo. Sicuramente una perdita non indifferente per la nazionale azzurra di canottaggio, visto che il ventinovenne peso leggero (5 titoli mondiali, 1 europeo e la partecipazione al Londra 2012 in quattro senza), avrebbe potuto dare ancora molto alla squadra nazionale. «Ho deciso di smettere - queste le sue motivazioni - perché sinceramente non credo nel sistema e nel progetto che stanno portando avanti i vertici federali, sistemi antichi ormai superati, mentre sono sempre più migliorati dalle nazioni dominatrici in campo internazionale come Nuova Zelanda, Inghilterra e Danimarca. i atleti, che sono considerati meno di zero. Nessuna opinione viene presa in considerazione, quello che i vertici dicono è legge, non esiste confronto, che invece è importantissimo per la crescita. La mia scelta è definitiva - sostiene -. Da lunedì ho preso servizio come agente forestale al nucleo operativo Cites di Ponte Chiasso dove il comandante e i colleghi mi hanno accolto veramente benissimo. La direzione tecnica nazionale non ha certo preso bene la decisione dell’atleta comasco. «Daniele - commenta Franco Cattaneo, caposettore della coppia Senior e coordinatore di tutta l’area maschile - ci ha lasciato tutti dispiaciuti, perché è molto valido. Abbiamo cercato più volte di convincerlo a rimanere. Non è vero che non c’è dialogo. L’ho anche invitato a pranzo e ne abbiano parlato a lungo, ma purtroppo non è servito. Se dovesse cambiare idea, però, lo accoglieremmo a braccia aperte, anche perché in questo momento abbiamo bisogno di atleti di valore»

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