De Bernardi lo sciamano
In montagna e in negozio

Il menaggino aveva cominciato una grande stagione. Si consola con l’attività che porta il suo soprannome

«Lo sapevo che battendo Eros Radaelli nell’ultima campestre a Villa Guardia, sarebbe successo qualcosa». Scherza, come suo carattere, Massimiliano De Bernardi, sulla strana situazione che sta vivendo. «Da quel momento si è fermato tutto -prosegue, sorridendo, il menaggino, 36 anni -. E’ dall’8 marzo che non vado più in montagna e che non riesco ad allenarmi. Ero così contento per quella vittoria:Eros è un grande atleta, polivalente e molto più giovane di me. Era la prima volta nella vita, che gli stavo davanti».

La sosta forzata è causata dal coronavirus. «Siamo in castigo. Io sono anche fortunato perché ho il giardino dove posso fare qualcosa; faccio giocare il mio cane Reit. E poi vedo il lago. Sono in una prigione dorata». Il 2020 poteva diventare una stagione da record, anche se sarebbe stato difficile superare le 15 vittorie del 2019, con la ciliegina sulla torta del titolo mondiale di corsa in montagna tra i master over 35.

«L’anno scorso ho perso diversi mesi per problemi fisici -spiega De Bernardi -. Dopo il Como Urban vertical di marzo, sono rientrato a giugno per l’Erba-Alpe di Vicerè. Poi ancora uno stop sino ad agosto, quando sono entrato in forma. Quest’anno puntavo ad una stagione “completa”». Il 2019 è stata anche la “prima volta” da atleta tesserato Fidal, con l’Atletica Pidaggia che ha dovuto anche “ingaggiare” Reit (era una “condicio sine qua non”).

Visti i risultati rimane il rammarico che il grande passo non sia arrivato prima. «Ma chi lo può sapere -dice -. Non ho mai pensato seriamente a fare l’atleta a tempo pieno. Mi piace correre, soprattutto in montagna. Vado forte? Meglio così mi diverto di più. Senza volerlo, rispetto a chi lo fa per “professione”, faccio di più, ma non per cattiveria».

Lo sport ce l’ha nel sangue. Mamma Enrica, negli anni settanta partecipava ad alcune gare di corsa in montagna ed anche adesso, a 67 anni, si è presentata al via in un paio di kermesse locali. Papà Roberto ha praticato il canottaggio, l’arrampicata, l’alpinismo e il parapendio. Il fratello Alberto si impegna nello sci alpinismo e nel parapendio. Lui ama la montagna e non a caso è soprannominato “lo sciamano dei monti”. Un “titolo” che ha voluto ufficializzare anche nel negozio che aprirà con la sua compagna

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