Della Fiori: «Cantù, l’obiettivo
adesso è riconquistare i tifosi»

Il gm biancoblù: «Non ci piace fare queste brutte figure»

«Un pensiero per coach Pancotto, con cui ho avuto un ottimo rapporto umano e professionale. Ma il lavoro della società è prendere decisioni per il bene della società stessa. Dispiace ma bisogna guardare avanti. La situazione è difficile, ma ci consente di raggiungere l’obiettivo della salvezza: lo faremo con Bucchi, un allenatore che ha una storia ricca di trionfi».

Al fianco del coach, c’era il gm canturino Daniele Della Fiori. Che ha anche risposto alle critiche piovute dagli Eagles alla squadra (ne scriviamo a parte), accusata sostanzialmente di scarso impegno.

«I tifosi hanno il diritto di esprimere la propria opinione. La prova di Pesaro l’abbiamo vista tutti e non ci è piaciuta. I giocatori sono apparsi slegati, frustrati al punto da apparire svogliati: sono temi che abbiamo affrontato “in casa” e in casa resta quello che ci siamo detti. Capisco lo sfogo dei tifosi, sono il primo a non aver dormito. Ma il nostro compito è anche mantenere lucidità ed equilibrio: si deve andare oltre i 40’ della partita e prendere le decisioni giuste. Facciamo tesoro delle critiche, ma se che facciamo un’analisi a 360 gradi, credo che ci sia del positivo nella gestione societaria: abbiamo un grande progetto e siamo tornati ad avere un’immagine positiva».

Di sicuro, una strigliata alla squadra c’è stata: «L’abbiamo detto ai giocatori: non ci piace fare queste figure, Cantù non è mai stata quella di domenica, ognuno ora si assuma le proprie responsabilità. L’obiettivo è riconquistare i tifosi e fare delle prestazioni degne della canotta che portiamo».

Anche Bucchi ha voluto citare i tifosi nel suo intervento: «Da avversario, specialmente al Pianella, ho sempre sentito sulle spalle il tifo canturino. Ecco, mi scoccia che il Covid mi tolga questa opportunità di averli per una volta dalla mia parte. Prometto che darò il 200% per Cantù».

Infine, sempre Bucchi, ha voluto ricordare Chicco Ravaglia: «Appena ho firmato con Cantù ho pensato a lui: lo conoscevo bene, lo portai che era un bambino nel settore giovanile della Virtus Bologna. Un saluto a papà Bob e alla mamma Morena».

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