Della Fiori e la partenza di Clark
«Non gettiamogli la croce addosso»

Il general manager della S.Bernardo-Cinelandia: «Via senza autorizzazione del club, negli ultimi giorni era molto preoccupato»

Wes Clark ha lasciato Cantù e l’Italia. Prima o poi, del resto, poteva succedere che un giocatore statunitense potesse lasciare il Paese, come già accaduto praticamente a tutte le squadre di serie A. Si tratta di una decisione non concordata con la Pallacanestro Cantù e rivelata al mondo - potenza dei social network - grazie a un’inequivocabile “storia” pubblicata sul proprio profilo Instagram.

La decisione ha colto un po’ di sorpresa la dirigenza canturina, che aveva comunque ravvisato un po’ di agitazione nei giorni scorsi da parte del giocatore, preoccupato per la lontananza dalla compagna e dai due figli, attualmente negli Stati Uniti.

Una fuga, che però nessuno all’interno della società si sente di condannare in tutto e per tutto, come conferma il general manager Daniele Della Fiori: «La decisione di Clark di lasciare l’Italia è stata presa in autonomia, senza una nostra autorizzazione e senza che ne avesse fatto esplicita richiesta. Ci saranno delle ripercussioni dal punto di vista contrattuale. Ma è chiaro che questa particolare vicenda, in questo momento così delicato, ha anche dei risvolti umani».

In poche parole, il dirigente canturino in qualche modo ha compreso la scelta dell’esterno statunitense: «Ha figli e compagna lontani, è ovviamente preoccupato come tutti, quindi non me la sento di gettare la croce addosso al giocatore. Sicuramente è venuto meno alle indicazioni, come si sa noi abbiamo interrotto gli allenamenti almeno fino al 17 marzo. Inoltre, abbiamo saputo della sua decisione a cose fatte, quando si stava imbarcando sul volo. Il problema, ammesso e non concesso che la situazione possa tornare alla normalità a breve, è che dagli Stati Uniti difficilmente Wes potrà tornare in Italia con facilità».

Per Cantù, concretamente, in questo momento di sospensione cambia poco: nessun giocatore è tenuto ad allenarsi, nessuno deve essere a disposizione per partite ufficiali. Ma chiaramente la società non può far finta di nulla: «La mia sensazione è che lui voglia tornare prima o poi - ammette Della Fiori -, di fatto molto dipenderà da come si deciderà di portare a termine la stagione. Quindi anche eventuali “sanzioni” andranno discusse a tempo debito. Dico solo che parliamo di un giocatore adulto, conosce le possibili conseguenze del suo gesto».

Altri lo imiteranno? «Non credo, solo Clark ha manifestato preoccupazione nei giorni scorsi. Ma situazioni come queste sono fuori dal nostro controllo».

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