Della Fiori: «Un pluriennale
offerto a Procida»

Il general manager della Pallacanestro Cantù e il futuro.

«Procida? Crediamo in lui, ha enormi potenzialità. E gli abbiamo proposto un accordo su base pluriennale». Lo ha rivelato Daniele Della Fiori, general manager della Pallacanestro Cantù, protagonista della diretta live della pagina Facebook “Cantieri Aperti 365”.

Una chiacchierata lunga in cui non sono mancati spunti e curiosità. Tanti, poi, i particolari svelati sul ruolo del general manager: «Mi occupo della parte d’ufficio e della parte sportiva. Siamo un piccolo club, ci si dà una mano su vari fronti. Guardo anche i conti, per il mio pregresso aziendale». Ha parlato del rapporto con gli allenatori nella scelta dei giocatori: «Si va alla ricerca dei profili più idonei, sulle linee proposte dal coach. I disaccordi con gli allenatori su un giocatore? Sono all’ordine del giorno, ma bisogna fare sempre fronte comune».

Simpatico siparietto con Simone Giofrè, gm canturino di Brindisi, intervenuto con una battuta: «Siamo cresciuti nello stesso condominio, veniamo dalla stessa scuola: il nostro maestro è Bruno Arrigoni». Il colpo di mercato? «Michael Frazier a Verona, un’intuizione clamorosa. Passato per caso dalla A2, è andato in Nba». Aneddoto inedito su Metta World Peace: «Alla prima trasferta si presentò con la borsa di rappresentanza e una valigia. All’interno c’erano trattamenti stravaganti e il suo cibo biologico che, in albergo, si fece cucinare. E volle stare da solo, offrendosi di pagare la differenza per la camera singola».

Ancora, su Cantù: «Abbiamo confermato Pancotto, un vero “califfo”. Era l’uomo giusto un anno fa, lo è ancora dopo aver convinto, non solo perché c’era un’opzione per il rinnovo. Il gruppo di quest’anno? Bello, almeno in palestra. Grazie alla grande competitività tra i giocatori, siamo riusciti a crescere e a centrare i nostri obiettivi».

Canturino, figlio d’arte, Della Fiori è felice di aver lasciato per alcuni anni la sua città: «Lavorare fuori mi ha insegnato a essere meno coinvolto emotivamente». Che futuro bisogna aspettarsi? «La situazione è critica. Spero si possa giocare con il pubblico, ma non possiamo escludere una ripartenza a porte chiuse».

© RIPRODUZIONE RISERVATA