Domenica arriva il Monza
Galliani: «Grande sfida»

«Io sono tifoso del Monza da quando sono bambino. E sono stato dirigente biancorosso dal 1975 al 1985, prima di andare con Berlusconi al Milan»

Arriva il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. La coppia del Milan stellare che torna nel calcio alla guida di una provinciale da far diventare grande. Ci sono corsi e ricorsi storici di questa vicenda, intrecci romanzeschi che a loro volta si avvitano con la antica rivalità tra Monza e Como. Una bella reunion tridimensionale, rinvigorita dal fatto che domenica si troveranno di fronte la favorita designata del campionato (forte dei suoi dieci milioni di investimento) con la guastafeste possibile, il Como costruito con meno di un quinto di quel budget, ma anch’esso in testa a punteggio pieno dopo due partite. Ne abbiamo parlato con Adriano Galliani, l’uomo che costruì il Milan più vincente di sempre, e che adesso è tornato alle origini, nel “suo” Monza da dove tutto partì e del quale adesso è amministratore delegato.

Un ritorno alle origini...

«Eh..., se per Silvio questa avventura può essere più particolare, più sorprendente, per me è nella naturalezza delle cose. Io sono tifoso del Monza da quando sono bambino. E sono stato dirigente biancorosso dal 1975 al 1985, prima di andare con Berlusconi al Milan. Una luna storia. Avrò avuto quattro o cinque anni… »

Quando...?

«

Quando mi portarono a vedere il Monza al vecchio stadio Sada. Siccome avevo capito che non avrei fatto il calciatore, quando mi chiedevano “cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo “il presidente del Monza”. E poi sono diventato dirigente, in anni spettacolari, gli Anni Settanta, tre promozioni mancate in A».

Poi parla di una bella sfida con il Como, dell’obiettivo della sua squadra, la serie B . E tante altre cose nell’intervista pubblicata oggi sul giornale.

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