Domenica con Venezia
non più di 200 spettatori

Solo un’ordinanza regionale potrebbe ampliare il numero. Restasse così, niente biglietti e via libera solo agli sponsor.

Che succederà con le quote d’ingresso del pubblico nei palazzetti per le partite di questo fine settimana inserite nell’ambito della quarta giornata d’andata del campionato di serie A? Che se le Regioni non derogheranno “di concerto col ministero della Salute” (così come recita l’ultimo Dpcm), potranno entrare un massimo di 200 spettatori. Perché le precedenti ordinanze - fatta eccezione per quella della Sardegna che scade il 18 - che avevano ampliato il numero di ingressi, scadono tutte oggi.

«È consentito l’accesso del pubblico agli impianti sportivi con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale - così si legge nel testo definitivo che disciplina la materia - e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia prevista prenotazione e assegnazione dei posti a sedere, adeguati ricambi d’aria e garanzia di assicurare distanziamento di un metro su ogni lato».

Sembra che alcune regioni - tra le quali Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna - vogliano proporre un’azione congiunta per estendere il limite al 15% della capienza degli impianti, ma i tempi sembrano ormai stretti in prospettiva prossimo turno.

Assai probabile, dunque, che per Cantù-Venezia di domenica alle 18 a Desio valga quota 200. Così fosse, il club brianzolo ha già ufficiosamente anticipato che non metterebbe in vendita alcun biglietto, riservando i posti ai propri sponsor.

Qualora, al contrario, ci fossero aggiornamenti in corso d’opera, la Pallacanestro Cantù si dichiara disponibile e pronta a dar luogo alla vendita dei tagliandi anche nella giornata di sabato.

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