E ora va all’attacco Colella
«Non siamo tutelati tutti»

Attacco da parte dell’ex mister del Como alla confusa gestione della situazione da parte dei vertici della Lega Pro.

«Si tutelano gli interessi di pochi, si fanno scelte senza logica». Nel mare di polemiche che stanno animando la serie C c’è anche l’intervento di Giovanni Colella, ora allenatore del Rimini. E sono proprio i due ex comaschi, l’allenatore e, come riportato ieri, Cesare Ambrosini, a farsi portavoce di un attacco alla confusa gestione della situazione da parte dei vertici della Lega Pro.

Il Rimini, come le altre ultime dei tre gironi, rischia di finire in serie D senza poter più provare a salvarsi. E Colella non usa mezzi termini: È incredibile essere arrivati a questo punto. È un problema di governance, un comandante dovrebbe prendere decisioni con onestà intellettuale, e solo poi eventualmente scendere a compromessi politici. In questo momento si tutelano gli interessi di pochi, senza logica né visione futura».

L’ex tecnico del Como attacca: «È chiaro che sia meglio ricevere un ricorso da parte del Rimini piuttosto che dal Monza. Verrebbe da chiedersi se è una questione di interessi o di incapacità. Con la retrocessione subiremmo un’ingiustizia clamorosa. E lo direi anche se ci fosse il Fano al nostro posto, perchè non sono questioni sportive».

Il riferimento non è casuale, visto che Rimini e Fano sono in fondo alla classifica con gli stessi punti, ma il Rimini risulta ultimo. «Se il calcio nazionale fosse una squadra, e chi ne è a capo fosse l’allenatore, il tecnico sarebbe a casa da un pezzo perchè esonerato, questa è la realtà».

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