Ecco chi compra Cantù
Una multinazionale Usa

Dietro Tic, un colosso nel campo degli alcolici: la Southern Glazer’s Wine & Spirits. Il ruolo centrale della deputata di Fratelli d’Italia Lucaselli e dell’onorevole della Lega Molteni

Se tutto va bene, all’inizio della prossima settimana, la Pallacanestro Cantù potrà avere dei nuovi padroni. Non possiamo dirvi se succederà. Ma siamo invece in grado di dirvi, oggi, chi potrebbero essere i nuovi padroni del vapore. Chi sono, cioè, gli americani che hanno messo gli occhi su Cantù e che (seppure in una operazione a più riprese che vedrà, all’inizio, in prima fila la parte italiana della compagine) in un mese o poco più possono chiudere l’affare.

Tenetevi forte: Cantù sta per finire nell’orbita della Southern Glazer’s Wine & Spirits, vale dire il colosso Usa della distribuzione di vini e alcolici. Parliamo dell’azienda numero uno americana del settore. Secondo stime di Forbes nel 2016 ha fatturato 16,5 miliardi di dollari e distribuito 60 milioni di bottiglie di vino italiane negli States.

Dà lavoro a 35.000 dipendenti e ha in catalogo più di 16.000 marchi, 7.000 produttori internazionali, di cui 700 italiani tra i quali Bacardi, Antinori, Frescobaldi, Banfi e tanti altri. Una potenza.

Come è arrivata Cantù? Storia curiosa. Il figlio di uno dei boss della multinazionale, Daniel Hager, è sposato con una donna italiana: Ylenja Lucaselli, 41 anni, di Taranto (ma abita a Roma) eletta alla Camera dei Deputati, come capolista di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale Emilia-Romagna.

Tutto ciò frutto innanzitutto del certosino lavoro dell’on. Nicola Molteni, sottosegretario agli interni, della Lega e canturino, che da mesi si sta tessendo le fila del progetto. Hager e la Lucaselli sono appassionati di basket. Di più: il marchio Southern Glazer è azionista di minoranza dei Miami Heat (Nba) e i due sono stati gli artefici del passaggio di LeBron James a Miami, anni fa.

Tutto ciò sarà una specie di seconda fase dell’operazione. Quella definitiva e finale. La prima vedrà il passaggio della società dalla famiglia Gerasimenko alla compagine Tic (Tutti insieme Cantù) prima dell’ingresso in società della multinazionale statunitense, ingresso previsto non prima di un mese.

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