Eppur si nuota, ma tra mille difficoltà
«A San Fedele lo faccio per i ragazzi»

Dai Propaganda fino ai Master, in acqua non solo gli agonisti di interesse nazionale. Il caso intelvese. Brunelli: «Mi metto nei panni degli atleti, qui non avrebbero alternative».

Mosca bianca nel panorama sportivo, il nuoto va avanti, anche con l’attività di base. Tra mille difficoltà, con piscine chiuse, tra gestori costretti a fare i salti mortali e aperture a singhiozzo, si continua a nuotare.

Non solo gli atleti agonisti considerati di interesse nazionale, ma tutti, dai Propaganda in su, fino ai Master. Non si può certo parlare di attività al completo, men che meno “comoda”, ma le società comasche si sono attrezzate dopo il braccio di ferro tra la federazione e il Governo: in sostanza, ora, tutti gli atleti tesserati – non gli amatori - per una società sono considerati abili e arruolati. Inoltre, è stato decisiva la presenza del cloro, che sarebbe un abbattitore del coronavirus.

Un caso eclatante è quello della piscina di San Fedele Intelvi, gestita da Alice Brunelli e Daniele Veronese.

Tutti i ragazzi sono tesserati per la Nuotatori Milanesi, di fatto non si sono mai fermati da maggio: «Sto allenando, è una scelta per gli atleti – dice Alice -: i nostri diciassette tesserati sono impegnati tutti i giorni. Da una parte è un bene, perché l’attività prosegue e a dicembre avremo una gara regionale a Milano, con tabelle e tempi limite. Dall’altra è una scelta onerosa: la piscina è aperta, riscaldata e i costi sono elevati».

È una scelta sicuramente sportiva, ma anche “sociale”: «Mi metto nei panni di questi ragazzi, che hanno dovuto affrontare un lockdown durissimo. In questo territorio non avrebbero alternative: i nostri atleti arrivano dalla valle, da Menaggio e Porlezza. Una volta tranquillizzati i genitori, a cui abbiamo chiesto un piccolo sforzo economico in più per il tesseramento, si sono rimessi in acqua: se non nuotano qui, non potrebbero nuotare da nessun’altra parte».

Le grandi società hanno invece fatto delle scelte. Come la In Sport Rane Rosse, che in provincia ha un centro tecnico alla piscina di Villa Guardia, ora chiusa: «La società – spiega l’allenatrice Sharmayne Quaglietta – ha fatto delle scelte e ha riaperto i centri di Biella, Monza “Nei” e Linate. Inoltre, ha affittato corsie a Varedo e Parabiago. Con i nostri atleti di Villa Guardia andiamo due volte a Varedo, quattro a Monza, e svolgiamo tre sedute a secco nel parco della nostra piscina, con circa sessanta ragazzi».

Como Nuoto si è invece riorganizzata andando a nuotare a Lentate sul Seveso e Legnano, mentre da ieri è riaperta la piscina Sinigaglia di Como per l’Ice Club: «Riprendiamo anche con master, tuffi e sincro – spiega il presidente Guido Albanese –, dopo un “sondaggio” con i genitori. Avendo certificato una richiesta piuttosto alta, abbiamo fatti i nostri passi con Csu abbiamo ripreso. Nel frattempo, i nostri tecnici hanno proposto on line tutta l’attività a secco. Le prime gare? Immagino, se si potrà, non prima di fine inverno».

Chiusa la piscina di Olgiate, a Cantù l’attività prosegue: la società veronese Sport Management che gestisce l’impianto è in concordato preventivo, ma gli atleti stanno continuando a nuotare.

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