Esposito: «Cantù, dammi retta
La mia Caserta è ancora viva»

Intervista con Enzino Esposito (a destra nella foto, di fronte all’assistente Baiesi), indimenticato giocatore e attuale capo allenatore della Passta Reggia Caserta.

Il suo debutto da “capo” alla Juve il giorno di Santo Stefano, con Caserta che era a 0 vinte e 11 perse.

«Siamo arrivati pure a 0-14, ma anche prima ero perfettamente consapevole che rimettere in piedi questa annata sarebbe stata un’impresa titanica».

Poi, però, si sono materializzate quattro vittorie consecutive che hanno riacceso la speranza.

«Ma è rimasto pesante il fardello psicologico che ci portiamo appresso. Perché non appena ci siamo rimessi in corsa, ecco maturare un paio di sconfitte evitabili, subire un punto di penalizzazione in classifica, perdere Domercant per infortunio. Ciò detto, siamo una buona squadra che crede ancora nella salvezza pur essendo stati più volte violentati psicologicamente».

Domenica sarete a Cantù privi di Domercant come già domenica scorsa con Capo d’Orlando.

«Anche con lui sarebbe stato difficile contro la Vitasnella. Siamo costretti a rinunciare al nostro principale terminale offensivo e allora dovremo curare di più altri aspetti quali la difesa e i ritmi»

.

Per lei sarà la prima volta al Pianella da allenatore.

«Lì dentro ho giocato partite incredibili, contro giocatori incredibili, davanti a un pubblico incredibile. È il palazzetto stesso a essere incredibile. Del Pianella ho solo buoni ricordi e Cantù per me ragazzino che si affacciava al basket è sempre stata la squadra che più di altre rappresentava l’Italia in Europa».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola sabato 14 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA