Felleca: «Adesso dobbiamo
trovare la forza di ripartire»

«Ho sbagliato a crederci, anche se ormai avevo comunque pochissime speranze. È dal 27 luglio che ho cominciato a farmene una ragione»

Erano pronti tutti, al Como. Le speranze non erano finte, altrimenti non si sarebbero spesi soldi e tempo per i ricorsi. Ma erano poche, pochissime. «E ho imparato che non devo farmi più influenzare troppo dagli avvocati», dice amaramente l’ad Roberto Felleca.

Che l’altro giorno aveva manifestato un piccolissimo spiraglio di ottimismo dopo che gli era stato riferito di un’udienza in cui, a differenza delle precedenti, era stato dato modo al Como di spiegare meglio le sue ragioni. «Ho sbagliato a crederci, anche se ormai avevo comunque pochissime speranze. È dal 27 luglio che ho cominciato a farmene una ragione. E a pensare che avremmo dovuto concentrarci sul costruire una squadra forte per vincere la serie D. È inutile ora piangersi addosso, non serve più a niente».

Non si può, però, neppure fare finta di niente ora che la vicenda è conclusa. Non sarebbe giusto verso una piazza delusissima e arrabbiata. E non da ieri. «Le colpe le abbiamo ammesse. Qualcuno si è fatto da parte prima, io e chi mi è stato al fianco perlomeno abbiamo cercato di rimediare. Il che non cancella i nostri errori, e la rabbia. Adesso in questo momento non è nemmeno semplicissimo trovare la voglia per continuare. Ma dobbiamo riuscirci, e ci riusciremo».

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