Fietta passa al Renate
«Ma volevo il Como»

L’ex capitano racconta le sue “scottature” lariane

Il suo nome è rimasto a lungo nei desideri dei tifosi del Como. Forse ancora fino a qualche giorno fa, quando Giovanni Fietta, 33 anni, ha firmato con il Renate. Resterà in Lega Pro, a giocarsi un posto importante in classifica. Ma resterà anche a Como, ormai casa sua. E solo qui avrebbe accettato la serie D.

«Ora sono contento, ho fatto bene ad aspettare, ne è valsa la pena. Da settembre mi allenavo con il Renate, ho chiesto io di poterlo fare perchè sono la squadra professionistica più vicina a Como. Ho rifiutato proposte anche importanti dalla D, pensando di poter avere ancora qualche ambizione tra i professionisti, ed è andata bene. Società seria, la possibilità di fare un buon campionato, vicino a casa... Quello che volevo, insomma. Sarei sceso in serie D solo con il Como, perchè qui avrebbe avuto un senso diverso».

E quello del Como è un capitolo che ora si può aprire serenamente. «Io ero stato contattato da Andrea Ardito quando si prospettava il progetto con lui in panchina. Ed era un bel progetto vincente. Ho dato subito la mia disponibilità, come altri miei compagni. Alla fine credo che saremmo rimasti in tanti, perchè poteva essere una sfida affascinante per noi. Per me poi, a Como da un po’ di anni, anche da capitano, tutto avrebbe avuto un significato particolare, il Como fa parte della mia vita, con questa maglia abbiamo vissuto cose belle e meno belle ma impossibili da cancellare. Meglio al Como in D che in una serie C qualsiasi...».

Poi però le cose sono cambiate, «e io non ho più sentito nessuno. Certo, il fatto che ci fosse Andrea era uno stimolo importante, ma avrei potuto comunque prendere in considerazione l’idea di restare. Ma, anche giustamente, chi è arrivato poi ha fatto le sue scelte. E io non ho più sentito nessuno. Ma ci sta che ognuno faccia le sue scelte».

«Non vado al Sinigaglia»

Intanto, mentre si prepara anche al domani dando una mano agli allenatori del Valbasca Lipomo - «esperienza interessante, seguo i ragazzi del 2004 e 2005, potrebbe essere il mio futuro...» - Fietta guarda anche al passato recente del Como. A cui anche lui ogni tanto torna a pensare, «non ci siamo mai dati una spiegazione plausibile, anche se qualcosa di strano c’era sin dall’inizio. Noi con la signora Essien non abbiamo praticamente mai parlato, non parlavamo con nessuno, la situazione non è mai stata chiara. Però, che dispiacere... Io se loro fossero rimasti non sarei rientrato nei loro piani, ma non è questo il punto: è tutto quello che è stato distrutto, a cominciare dal settore giovanile, che fa male. Noi stiamo aspettando ancora tre mensilità, vedremo come finirà. Ora spero davvero che il Como possa risalire al più presto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA