Gattuso, lacrime e veleno
«A Olbia ho pianto»

Sul rinvio della Pro Vercelli: «Mi auguro che si possa intervenire, perchè è inconcepibile che si possa giocare così, tre giorni dopo le altre»

Giacomo Gattuso non si vergogna ad ammetterlo. «Alla fine della partita a Olbia ho pianto, sono sincero». Parole anche inusuali per un allenatore, ma il suo attaccamento al Como non è una cosa comune, «e sto vivendo malissimo questa situazione di difficoltà. Perchè anche mercoledì avevamo davvero preparato tutto, eravamo carichi, c’erano i presupposti per poter fare una grande gara». Perchè non sia successo, che cosa sia accaduto, Jack se lo spiega solo in un modo, «purtroppo ci sono aspetti che non puoi preparare. L’abbiamo già visto altre volte, questa è una squadra che, pur dando sempre tutto, fatica a reggere le partite ogni tre giorni. E puoi essere con la testa al massimo, ma se le gambe non rispondono...».

E’ un problema però che va risolto subito, perchè Livorno può essere davvero l’ultima chiamata. «Non abbiamo a disposizione che un risultato, vincere. Non c’è nulla da poter gestire, d’ora in poi non si può davvero più sbagliare». E va messo in pratica quello che il mister aveva già detto prima di Olbia, trasformare la delusione in rabbia. «Certo, sono semplici parole, in campo è diverso. Però noi siamo ancora primi, siamo ancora straconvinti di poter arrivare a un traguardo che ci meritiamo. Perchè non siamo lì per caso, siamo davanti a tutti da gennaio, manca poco e dobbiamo farcela a tutti i costi».

Tornano Gabrielloni e Rosseti, su questa vicenda Gattuso ha qualcosa da dire, così come sullo slittamento di un’altra gara della Pro Vercelli che rischia di alterare la regolarità del finale. «Sono allibito. Io mi sono trovato in una partita importantissima senza due giocatori per una squalifica sorprendente, tra l’altro io ero lì in panchina con loro e non mi sono accorto di nulla. Quando per esempio in una partita precedente c’è stata una bestemmia da parte di un avversario sentita benissimo da tutti, io lo segnalai al quarto uomo che mi rispose di lasciar perdere... e adesso questa storia. Mi auguro che si possa intervenire, perchè è inconcepibile che si possa giocare così, tre giorni dopo le altre, conoscendo già tutti i risultati delle avversarie, quando manca una sola giornata. Non è una cosa corretta»

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