Giacomo Maspero ritorna a casa
«Grazie Cantù, non ci speravo»

Jack racconta al giornale La Provincia la sua storia

La Pallacanestro Cantù ha riportato a casa Giacomo Maspero come cambio italiano nel ruolo di 3-4. Cresciuto nel vivaio canturino, a 17 anni Jack aveva stipulato (con la firma di papà Maurizio) un contratto quinquennale con la serie A. Dopo un anno fu mandato in prestito per tre stagioni in Dnb, Dna e A2. Richiamato poi da Sacripanti, un infortunio mise fine ai sogni di gloria del contratto biancoblù. L’A2 di Recanati era quindi il posto giusto per valorizzarsi lontano da casa; un biennio con una drastica retrocessione (con i leopardiani sull’orlo di autoretrocedersi in C Gold, poi invece iscritti alla B).

«Ho svolto una settimana di allenamenti a Legnano – spiega Maspero -. Però hanno fatto subito le loro scelte e in due settimane hanno chiuso la squadra. Sono rimasto in ballo con Ravenna e poco altro. Se non che Cantù cercando un italiano ha pensato a me: non ci ho riflettuto un attimo. Credevo che fosse un capitolo chiuso, ma Cantù è sempre rimasta in cima ai miei desideri. Sono contentissimo e anche onorato per questa nuova occasione».

Un passo indietro per capire l’esperienza di Recanati. «In due anni ho visto passare sette americani e abbiamo cambiato l’allenatore quattro volte - ricorda Maspero -. Quindi anche il mio rendimento ne ha risentito: passavo dal giocare trenta minuti a uno, ero arrivato come cambio del 4 e del 5, poi ho giocato titolare da 3 ed è stata la mia parte migliore (non a caso migliore tiratore di triple della A2 in quel periodo, ndr.), poi quest’anno mi hanno spostato cambio dei 4 per le continue modifiche di organico. Recanati come società e luogo è un bel posto. Però se guardo il nocciolo della questione, cioè il campo, non è andata bene».

Il dottor Maspero (laureato un anno fa in ingegneria civile) è sempre un atleta-studente modello ? «Sì nel senso che mi mancano due esami e farò la tesi in ambito antisismico su cui mi sono specializzato. Farò andata e ritorno ad Ancona in giornata. Però adesso al 99% mi concentro su Cantù: farò di tutto per sacrificarmi e per aiutare la squadra».

Sul giornale La Provincia di oggi ( mercoledì 9 agosto) l’intervista completa

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