Gigi Meroni, 48 anni fa

Gli amici lo ricordano con una lettera che è anche un racconto di una Como che non c’è più

«Ricordare Meroni è anche ricordare un pezzo di Como che non c’è più». In una lettera aperta, gli amici di Gigi Meroni tengono viva la memoria del campione comasco, quello che ha fatto in vita e quello che la “farfalla granata” è riuscita a “scatenare” dopo. Lo fanno oggi, nel quarantottesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 15 ottobre del ’67. Quando un’auto, in Corso Re Umberto a Torino, pose fine alla sua esistenza in vita, ma non alla sua leggenda. Un ricordo, ancora più dolce e importante, se a metterlo nero su bianco sono gli amici comaschi, Gigi Nessi e Giampiero Della Torre. E gli altri: Titta Ghioldi, Tato Cairoli, Flavio Corti, solo per citarne alcuni. Oltre alla sorella Maria, gelosa custode del Gigi più intimo. Lo fanno “pennellando” la Como e il mondo di Gigi con immagini indelebili. L’oratorio di San Bartolomeo, la Balilla nera, i tornei di calcio e l’atmosfera degli anni ’60.

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