Giorgi, doppia regina d’Europa
«Mi sentivo Wonder Woman»

La cabiatese racconta l’impresa nella 50 chilometri di marcia

«È stato quasi più faticoso il viaggio di ritorno dalla Lituania, che non la cinquanta chilometri». Eleonora Giorgi scherza sulla sua fantastica vittoria nella Coppa Europa di marcia, con annesso il record continentale.

La sua “prima volta” sulla distanza più lunga dell’atletica. «Per la gara mi sono preparata bene, negli ultimi mesi - dice la cabiatese (29 anni) -. Ho fatto diversi allenamenti lunghi, anche delle maratone -a proposito voglio ringraziare i runner, anche comaschi, che mi hanno aiutato e li invito a tenersi pronto per i prossimi impegni -e mi sentivo pronta. Mi aspettavo un buon risultato, anche se non pensavo di poter vincere».

E invece è arrivato un oro che la ripaga delle recenti delusioni e le apre nuovi scenari. «Sono partita forte e pensavo di potermi aggregare ad un gruppetto di uomini, ma invece sono rimasta sola. A un certo punto ho deciso di rallentare un po’: ero preoccupata che nel finale finissero gli zuccheri».

Giorgi è sempre rimasta al comando della gara femminile, riuscendo a doppiare tutte le avversarie, tranne la spagnola Takacs, che era in rimonta. «Mi hanno avvisato che stava recuperando e ho preso un po’ di spavento -spiega la cabiatese -. Mi sono detta che non potevo farmi superare dopo essere stata in testa per tutta la gara. Nell’ultimo chilometro ho stretto i denti e sono riuscita a tagliare il traguardo per prima».

La crisi (immancabile in una gara così lunga) era arrivata in precedenza. «Una crisi di testa -dice la portacolori delle Fiamme Azzurre -. Poco dopo metà gara, anche perché ero da sola, mi sembrava che i chilometri non passassero più. Mi sono preoccupata ma poi mi sono concentrata sulla mia azione, ed è passato tutto».

A caricare la cabiatese anche la sensazione che stesse compiendo un’impresa. «Mi sentivo come se stessi vivendo un’avventura. Come se fossi Wonder Woman. E poi la fatica è stata ripagata dalla grandissima emozione di stringere il tricolore e di poter cantare, sul podio, l’inno di Mameli».

Purtroppo la cinquanta rischia di sparire nel 2021. «Non ci penso -dice Giorgi -.Adesso voglio provare a cogliere tutte le opportunità che mi si presenteranno in questi due anni, a partire dai mondiali di Doha. Soprattutto voglio provare a scendere sotto il muro delle quattro ore. Ci sono andata vicino e per questo ci tengo a centrare l’obiettivo».

Purtroppo alle prossime Olimpiadi a Tokyo, la 50 non è in programma. «Chissà, potrebbero inserirla. Se così non fosse voglio provare a partecipare alla mia terza Olimpiade:rimango pur sempre una buona atleta sulla venti».

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