Gran Fondo Il Lombardia:
strade chiuse più a lungo?

Gli organizzatori di Rcs convinti di trasformare l’appuntamento di CentoCantù in un mega evento. Obiettivo 4.000 iscritti. Ma c’è la richiesta di allungare il tempo di interdizione al traffico almeno a due ore.

«Con Cantù ci siamo trovati molto bene. È la verità. Dopo che la città di Como ci aveva negato l’autorizzazione non dimostrando alcun interesse per l’evento, abbiamo cambiato la destinazione, trovando appunto Cantù quale nuovo partner. Ed è andata di lusso. I numeri sono cresciuti, abbiamo quasi raddoppiato gli iscritti dell’anno scorso, sempre con una bella percentuale di stranieri e crediamo che questa sia una gara che possa arrivare a 4mila-4.500 iscritti. E nel panorama delle gran fondo italiane si configurerebbe come una bella corsa. Un percorso come quello, in un’area come quella, rappresenta sempre una garanzia».

Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di Rcs - vale a dire il numero uno dell’organizzazione - va tutto d’un fiato alla richiesta di un commento alla gran fondo “Il Lombardia” andata in scena domenica scorsa dalle nostre parti.

«Tutto bello, davvero, anche se poi la grande differenza la fanno le strade chiuse al traffico - osserva lo stesso Bellino -. La gara è andata benissimo i partecipanti si sono divertiti, ma nella parte finale del percorso c’era tanto traffico e in alcune situazioni non si riusciva a passare. Anche se non si è certo creato il casino delle due edizioni precedenti... Effettivamente, 20 minuti di chiusura strade dal passaggio della testa della corsa sono oggettivamente pochi. Su questo argomento andrà fatta un’attenta valutazione. Tipo un paio d’ore di chiusura delle strade al traffico, così da dare agli appassionati il tempo giusto per godere pienamente dell’esperienza . E poi, il panorama se lo merita».

L’intervista integrale sulla Provincia di giovedì 17 ottobre

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