Grande fratello azzurro
Dalla Play al lockdown

Sette giocatori del Como abitano in un condominio in centro. Adesso zero contatti, tutti in clausura

E ra una tradizione consolidata, anche negli Anni Settanta: giocatori del Como che abitavano nello stesso condominio, addirittura nello stesso appartamento. Ma quest’anno c’è una specie di record: sette giocatori azzurri che abitano nello stesso caseggiato, in centro fuori dalla città murata, lato ovest.

Sette giocatori dislocati però uno per appartamento, dunque sette piccole unità abitative che conservano comunque un pizzico di confort-privacy, quella che negli anni Settanta (ma anche Ottanta e Novanta) era molto più rara, specie per i più giovani.

I sette confinati in questa sorta di Grande Fratello azzurro (a cellule separate) sono Crescenzi, Solini, Gatto, Lanini, Bellemo, Marano e Sbardella. Abitano tutti al primo piano, dunque sullo stesso livello. Bellemo, Solini e Crescenzi sono anche dirimpettai e si possono facilmente vedere anche sul balcone, gli altri quattro dislocati leggermente più defilati. Tutti comunque vicini di casa.

Ovviamente anche in questo caso c’è una vita pre coronavirus e dopo coronavirus. Prima la vita era contrassegnata da visite frequenti a domicilio, ora qui ora là, per frequentarsi a piccoli gruppi. Partite alla playstation, una pizza in compagnia (scarseggiano i cuochi), serie tv viste in gruppo (tipo Romanzo Criminale) e ritrovi per occasioni particolari. La più frequente per vedere le partite insieme di Champions ed Europa League ma anche l’occasione speciale del Festival di Sanremo, serate nella quale i ragazzi hanno condiviso la visione della gara canora. Anche perché tra i sette giocatori in questione ci sono almeno tre grandi appassionati di musica: Solini e Crescenzi si dilettano con la chitarra mentre Lanini suona il pianoforte (anche se qui non ce l’ha). La gag legata alla musica è quella di Bellemo che si lamenta di non potersi concentrare sulla Settimana Enigmistica perché i due ragazzi strimpellano.

Adesso però è tutto cambiato. La clausura per coronavirus, il cosiddetto lockdown ha azzerato le possibilità di frequentazione.

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