Hockey Como, colletta del cuore
Avversario Under 16 paralizzato

Un dramma che rischia di segnare per sempre la vita di un quindicenne atleta del Pieve di Cadore dopo un infortunio rimediato contro Como

Un contrasto tra due giocatori sulla balaustra, come se ne vedono tanti in ogni partita di hockey, si è invece trasformato, per una tragica fatalità, in un dramma che rischia di segnare per sempre la vita di un quindicenne atleta del Pieve di Cadore. Teatro di quello che per fortuna è una rarità nello sport sul ghiaccio, è stato il match tra Pieve di Cadore e Hockey Como, valevole per il triangolare finale della Coppa Italia under 16. «Un’evenienza che non può che lasciarci sconvolti». E che nello stesso tempo ha messo subito in moto la macchina della solidarietà con la società comasca che ha aderito all’iniziativa promossa dal comitato regionale veneto per la raccolta di fondi da destinare alla famiglia per le cure necessarie. La dinamica non lasciava assolutamente immaginare l’esito negativo, con la rottura di tre vertebre. Il sedicenne terzino del Pieve, aveva il possesso del disco e veniva caricato da un giocatore comasco. Un impatto nemmeno particolarmente violento, nella parte alta della schiena, all’altezza della nuca, che mandava il ragazzo a cadere sulla balaustra. «Un’azione normalissima – ricorda Paramidani, presente all’episodio -. Infatti al momento non ci siamo nemmeno preoccupati più di tanto». Poi invece la situazione è precipitata, con il giovane bellunese, che in ospedale veniva sottoposto ad un intervento neo chirurgico d’urgenza, per tentare di arginare le lesioni a tre vertebre. «Siamo rimasti sconvolti– aggiunge Paramidani -. Il ragazzo rischia di restare paralizzato nelle gambe. Da allora siamo costantemente in contatto con la società veneta, per restare informati sull’evolversi della situazione». Ma l’Hockey Como non è rimasto con le mani in mano. «Abbiamo aderito ad una raccolta di fondi organizzata dal comitato regionale veneto – dice il dirigente comasco -. Abbiamo invitato i genitori dei nostri tesserati a darci una mano, sulla base delle loro disponibilità. Lo so che non servirà a riportare il ragazzo alla normaltà, ma almeno alleggerirà la famiglia delle incombenze economiche».

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