I delegati runner non ci stanno
«A rischio la stagione su strada»

Il problema è molto sentito anche nel Comasco. I punti del piano per uscire dallo stallo

Se non cambieranno le norme, sarà difficile rivedere, anche nel Comasco, le corse su strada, nei prossimi mesi. Almeno secondo i “delegati runner” che rappresentano gli organizzatori delle gare di più alto livello, il Gold e il Silver.

Sotto accusa i numerosi divieti «che - si legge nella presa di posizione - confermano la nostra idea di impossibilità di organizzare eventi così come prospettato nella bozza della federazione. Augurandoci che entro qualche mese vivremo una fase di progressivo ritorno alla normalità».

Vediamo quali sono i punti più controversi che potrebbero far sospendere le corse su strada, anche nella nostra provincia. La limitazione a 1.000 partecipanti non consente, a detta dei “delegati runner” di affrontare i costi delle manifestazioni, il cui budget si fonda in misura importante sulle iscrizioni. «Senza partecipazione - dicono - viene spesso meno anche la possibilità organizzativa».

La gestione della partenza - per spazi e tempi – è un altro tasto dolente. «È veramente problematico garantire la distanza di 2 metri, anche con pochi partecipanti, ma ancora più difficile appare riuscire a gestire il distanziamento tra i runners nell’area del traguardo -si legge nel comunicato -. Le istruzioni per la condotta di gara, con distanziamenti e corse in scia, non appaiono proponibili alle nostre manifestazioni perché impossibili da gestire, controllare ed eventualmente da sanzionare, data la vastità del percorso e il numero dei partecipanti».

Anche gli starnuti e gli sputi, entrano nel contenzioso, essendo «impossibili di controllo». Ci sono però delle proposte. La partenza a ondate, compatibilmente con la normativa sanitaria nazionale vigente al momento, con l’utilizzo della mascherina per i primi 500 metri di gara. La collocazione dei dispenser con disinfettante, la protezione del personale di servizio e dei partecipanti con adeguati dispositivi. La soppressione del servizio doccia e dei pasta party. La consegna del pacco gara con la medaglia, che potrebbe essere fatta in un sacchetto chiuso, invece dell’invio a casa dell’atleta.

Le prossime settimane saranno decisive per comprendere il futuro delle corse su strada.n 

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