Il bomber Mancuso:
«Pronto a giocare...»

Incontro con il calciatore, nuovo acquisto del Como, che si racconta: il gol alla Juve con l’Empoli in A, le reti segnate in B, l’entusiasmo dell’arrivo sul Lario

Conta sì la quantità, quando si parla di gol soprattutto. Ma conta anche la qualità, e nella storia di Leonardo Mancuso ci sono entrambe. Annate speciali per numeri e altre speciali per l’importanza di ciò che si è fatto. Il bomber è arrivato al Como, si è già allenato un paio di giorni, ed è pronto per una stagione in cui, se possibile, quantità e qualità possano coincidere.

Leonardo, benvenuto sul Lario. Il Como ha scelto lei o lei ha scelto il Como?

Insieme, è stata una scelta fatta in comune. Loro mi hanno cercato sin da subito in maniera molto concreta, e la cosa mi è piaciuta.

Mister Gattuso ? L’ho incontrato qui per la prima volta in questi giorni, ma sono certo che si potrà lavorare bene insieme.

Da dove cominciamo? Da quello che è accaduto l’anno scorso, anno con pochi gol ma di grande significato e qualità?

Sicuramente una stagione per me molto particolare. Se mi chiedete quale sia il gol più importante della mia carriera, beh, anche se ne ho fatti tanti non credo di avere dubbi...

Spieghiamo. Esordio in A con l’Empoli, alla seconda partita della sua vita in massima serie lei segna in casa della Juve, e portate a casa una vittoria sorprendente grazie a quella rete...

Il mio unico gol in serie A, ma passato davvero alla storia. E ovviamente per me una soddisfazione incredibile.

Il Mancuso bomber implacabile, però, è quello degli anni prima, in serie B.

Da un certo momento in avanti ho imparato la ricerca costante del gol. Nei primi anni di carriera non segnavo così tanto, giocavo da esterno e avevo meno il senso della rete. Dopo un’annata storta a Catanzaro, in cui alla fine ero rimasto senza contratto, ho messo ancora più impegno nel cercare di migliorarmi.

E possiamo concludere che c’è riuscito benissimo.

Ho trovato il Pescara, e soprattutto ho trovato Zeman. Uno che se ti entra dentro ti cambia, un allenatore che in particolare per gli attaccanti è l’ideale.

Effettivamente, nel suo caso non si può che confermare. E chi diventa giocatore di Zeman impara anche a lavorare parecchio.

Assolutamente sì. Ho avuto tanti allenatori bravi, lui credo sia stato il più importante, quello che ha lasciato il segno più forte.

Da un certo momento in avanti ho imparato la ricerca costante del gol. Nei primi anni di carriera non segnavo così tanto, giocavo da esterno e avevo meno il senso della rete. Dopo un’annata storta a Catanzaro, in cui alla fine ero rimasto senza contratto, ho messo ancora più impegno nel cercare di migliorarmi.

Curiosamente, lei era partito dal settore giovanile del Milan con Stroppa, e lo ha ritrovato l’anno scorso a Monza. Che sapore ha conquistare la serie A per la seconda volta consecutiva e ritrovarsi ancora in B?

Raggiungere la serie A è il sogno di tutti, ovvio. E io sono contento di averci già giocato qualche partita, e di essermi già tolto anche grazie a quel gol una soddisfazione importante. E’ un obiettivo che inseguirò ancora. Sono abituato a costruirmi i traguardi passo dopo passo.

La sua carriera è questa. Prima la D, poi qualche stagione in C, poi la consacrazione in B.

Penso anche alla vittoria del campionato con l’Empoli, è stato un traguardo ben costruito a partire dall’anno prima. Ognuno ha la sua storia, c’è chi per meriti o magari anche colpi di fortuna arriva prima, chi si conquista le cose strada facendo, passo dopo passo.

Questo di Como, secondo lei, che capitolo sarà?

Risponderò meglio tra un po’ a questa domanda, adesso c’è stato solo un primo incontro, un impatto positivo. E c’è la mia grande disponibilità a dare il meglio e a lavorare insieme alla mia nuova squadra.

Conosceva qualcuno dei prossimi suoi compagni?

Ho giocato qualche mese con Scaglia al Cittadella tanti anni fa, e con Delli Carri a Pescara. Contro il Como invece, a parte l’anno scorso, avevo giocato una decina di anni fa ormai, in serie C con la Carrarese.

Tanti gol, ma quali sono i “suoi” gol, quelli che preferisce e le vengono meglio?

La maggior parte sfruttando palloni dentro l’area, cercando di utilizzare al meglio le mie caratteristiche di rapidità.

Qual è il modo di giocare che le piace di più?

Ho fatto un po’ di tutto, l’esterno, la prima punta, la seconda punta. Diciamo che l’attacco a due è quello che mi è più congeniale.

Ne ha già parlato con mister Gattuso? Lo conosceva già?

No, l’ho incontrato qui per la prima volta in questi giorni, ma sono certo che si potrà lavorare bene insieme.

Lei di serie B se ne intende. Questa sarà davvero così tanto più difficile?

Sarà certamente più avvincente e affascinante, viste le squadre. Ma in B non si può davvero mai dare nulla per scontato, le sorprese non mancheranno nemmeno stavolta.

Arriva da una società ricca come il Monza in un club ancora più ricco. Si può già fare un confronto tra i due club?

E’ presto. Quello che posso dire è che i grandi traguardi si ottengono con la volontà e il lavoro quotidiano, prima di tutto il resto.

Come sta fisicamente. E’ pronto per giocare?

Ho fatto il ritiro con il Monza lavorando regolarmente, dal punto di vista atletico sono a posto. Devo solo ambientarmi ancora, ovviamente, ma sono pronto e carico.

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