Il calvario di Gatto: 5 mesi out
Ma adesso è pronto a rientrare

Finalmente nella lista dei convocati di Giana-Como (saltata poi per Coronavirus), c’era anche il suo nome

Si chiama Massimiliano Gatto, ed è un centrocampista offensivo ritenuto da tutti una chiave importante per accendere il reparto d’attacco del Como. Per lui l’allenatore Banchini era (è) disposto a cambiare persino modulo e inserire l’uomo tra le linee per guastare le difese avversarie. Uno arrivato a Como come un colpo di mercato. Solo che è rimasto fermo cinque mesi. Cinque mesi di sofferenza e mistero.

Convocato

Se ce occupiamo oggi è perché, nella lista dei convocati di Giana-Como (saltata poi per Coronavirus), c’era anche il suo nome. Lo spartiacque tra una pia speranza di recupero, come si era sentito spesso nelle scorse settimane, e la realtà. Gatto è riemerso. E pur con tutte le precauzioni del caso, ora possiamo davvero di vederlo in campo presto. «Tutto è iniziato a ottobre - dice con una espressione del viso che, seppur sorridente, ancora si porta dietro lo spavento e l’angoscia di cinque mesi di incertezze -: ho cominciato a sentire un dolore alla parte anteriore delle tibie, appena sopra la caviglia. A destra e a sinistra. In breve il dolore ha cominciato ad essere importante, non riuscivo neppure più a camminare». Poi? «Poi abbiamo cambiato terapie, le cose sono andate meglio e ho ricominciato a correre. Se dovessi dire che non ho dolore, direi una bugia. Ma ero talmente abituato ad averlo, che adesso mi sembra di non avere nulla. Ora sono in grado di lavorare. La convocazione è stata come uscire dal tunnel, una liberazione».

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