Il comasco Cairoli agli Euroindoor
Due volte sul podio nelle multiple

A Belgrado conquista l’argento nel salto il lungo e 1,000 metri, impresa mai riuscita ad un azzurro.

Un dodicesimo posto, seppure agli Euroindoor, d’acchito sembrerebbe un piazzamento di poco conto. Invece è di grande valore per il comasco Simone Cairoli (Atletica Lecco) sia per la sequenza delle prestazioni (alcune davvero eccellenti), sia per l’elevatissimo livello dei presenti a Belgrado, sia per essere stato il primo italiano ad aver ottenuto due risultati storici nelle prove multiple a partire dagli Europei in su. Infatti, mai un azzurro era riuscito ad occupare un posto da podio in almeno una specialità.

Il polivalente atleta di Villa Guardia c’è riuscito due volte classificandosi secondo nel lungo (lanciando poi un urlo di esultanza) con la misura di 7,55 (personal best), alle spalle del britannico Ashley Bryant (7,66), e terzo nei 1000 con il crono di 2’40”14. Inoltre, con 5.841 punti (suo nuovo limite) si colloca al quarto posto delle graduatorie nazionali all time dietro a William Frullani (5.972), Cristian Gasparro (5.893) e Gianni Iapichino (5.866).

Considerando che l’allievo di Andrea Calandrina ha 27 anni e considerevoli margini di miglioramento potrebbe infrangere il muro dei 6.000 punti anche se, essendo un filiforme, ha nel getto del peso (7,260 kg.) il tallone d’Achile. Nella capitale serba si è fermato a 12,21 e ha un personale di 12,90.

Di converso, oltre al Pb del lungo (migliorato il precedente di 7,42 nonché il 7,45 all’aperto), ha compiuto un altro notevole salto in avanti nell’asta indoor passando da 4,45 a 4,60. Da aggiungere i crono di 8”31 dei 60hs e 7’04” in quelli piani (rispettivamente a un solo centesimo e a 6/100 dal personale). Nella velocità pura Cairoli si è trovato a dover fronteggiare una situazione snervante di false partenze e la sua uscita dai blocchi non è stata ottimale. Nell’alto asticella superata a 2,07 «dopo che - commenta Cairoli – a 2,01 eravamo ancora tutti in gara».

Con il record continentale di 6.479 il vice campione olimpico Kevin Mayer (Francia) si è aggiudicato il titolo, mettendo in fila lo spagnolo Jorge Urena (6.227) e il cecoslovacco Adam Sebastian Helcelet (6.110).

«Sono felicissimo. E’ stata una gara – osserva il comasco – impegnativa e di altissimo livello. Contento anche per il nuovo personale. Quello delle prove multiple è un ambiente stimolante e ci si ritrova talvolta in situazioni dove non si pensa di riuscire ad arrivare come, ad esempio, il 4,60 nell’asta. E’ un bel traguardo. Però so che posso saltare di più. Adesso l’obiettivo della stagione all’aperto è quello di ottenere il minimo per gli Europei del prossimo anno».

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