Il Como in lutto, è morto Favini
Fu lo scopritore di grandi campioni

L’azzurro del lago e il nerazzurro dell’Atalanta i suoi colori: quelli delle squadre in cui ha lavorato

Il Como, ma in realtà tutto il calcio nazionale, è in lutto. È morto nella notte Fermo Favini, per tutti Mino. Aveva 83 anni. Originario di Meda, era nato il 2 febbraio del 1936 ed è stato considerato il guru del calcio giovanile. Ha scoperto decine e decine di giocatori che sono poi arrivati in serie A. Grande educatore, è stato il simbolo di Orsenigo prima e Zingonia poi (le sue due squadre della carriera) e dei vivai italiani.

Dopo la carriera come calciatore, cominciò a lavorare come dirigente nei settori giovanili. I principali risultati arrivano con il Como, dove diventa responsabile dell’intero settore giovanile.

All’inizio degli anni Novanta accetta la proposta del presidente atalantino Antonio Percassi e si trasferisce a Bergamo, facendo del settore giovanile atalantino uno dei più floridi dell’intera Europa, e consacrandosi come uno dei migliori talent-scouts italiani. Tra i campioni che ha lanciato a Como, Borgonovo, Zambrotta, Vierchowod, Fusi, Invernizzi, Centi, Galia, Matteoli e tanti tanti altri.

Al termine della stagione 2014-2015, all’età di 79 anni e dopo quasi 25 stagioni in neroazzurro, Mino Favini lascia l’Atalanta. Era tornato a Como, per una breve parentesi, richiamato dall’allora presidente Pietro Porro.

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