Il curling alla conquista di Como
«Si va a Chiasso con il tricolore»

Alla scoperta di CR4, la formazione lariana costretta a emigrare in Svizzera. «In città siamo una decina di giocatori. E a fine partita, se si vince, offriamo l’aperitivo»

Amos Mosaner e Stefania Constantini resteranno in maniera imperitura nella storia dello sport tricolore.

L’Italia ha vinto la medaglia d’oro nel doppio misto del curling alle Olimpiadi di Pechino. Campioni Olimpici in una disciplina che prima di martedì non aveva mai visto andare a podio un atleta azzurro.

Un’impresa memorabile quella messa a segno dal duo italiano che tra girone di qualificazione e fase a eliminazione diretta ha annichilito tutte gli avversari (11 vittorie e 0 sconfitte), vincendo nella finale per l’oro 8-5 contro la Norvegia.

Una storia romantica

Questa è una storia romantica, d’altri tempi: la Fisg (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio) conta solo 333 iscritti, quella canadese due milioni, quella americana oltre ventimila, Cina, Russia, Svizzera, Norvegia e Finlandia annoverano tutte più di duemila giocatori ciascuna.

Davide ha battuto, ancora una volta, Golia: Amos Mosaner e Stefania Constantini entrano a braccia tese tra i grandi dello sport.

Curling che da tempo ha comunque attecchito anche a Como. Tra i 333 tesserati della Fisg ci sono infatti anche alcuni giocatori lariani.

«In città siamo una decina che pratichiamo questo sport – racconta Roberto Fazzina, responsabile del CR4 Curling Team di Como -. Ci alleniamo a Chiasso e partecipiamo a tornei sia in Italia sia Svizzera dove, dopo questa medaglia d’oro, siamo pronti a presentarci alle gare con la bandiera tricolore».

Mondo del curling che si è sviluppato al Nord Italia dopo la prima partecipazione della squadra azzurra ai Giochi Olimpici di Torino 2006: «Ci sono campi a Sesto San Giovanni e Varese, ma i centri più floridi sono quelli montani: in Valchiavenna, a Bormio e Cortina – spiega Fazzina -. Il primo impulso a questo sport l’abbiamo avuto dopo Torino, nel 2006, lì è stata la prima volta che si visto e parlato di curling in Italia e anche il nostro team a iniziato a praticarlo da allora».

«I tesserati aumenteranno»

Sicuramente l’oro olimpico appena conquistato e le prossime Olimpiadi invernali nel 2026 a Milano e Cortina, daranno un nuovo impulso al curling: «Questi due fattori credo incrementeranno il numero di tesserati, noi ce lo auguriamo per tutto il movimento – continua Roberto -. Questa medaglia è davvero incredibile, è come se ad esempio la Bulgaria vincesse i mondiali di calcio. Assurdo ma bellissimo».

Curling che è anche espressione di grande fair-play: «Sì, nel nostro sport non ci sono arbitri, e spesso accade che in una situazione dubbia si dia il punto agli avversari – conclude Fazzina -. Poi, per noi amatori, è prassi offrire l’aperitivo in caso di vittoria alla squadra sconfitta».

Una sorta di terzo tempo per uno sport in rampa di lancio. L. Spo.

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