Il gruppo top per Giorgi?
Solo se corre nella 50 km

Il diktat imposto alla cabiatese dal nuovo dt azzurro La Torre. Altrimenti stipendio dimezzato.

«Non lo so ancora, ci sto pensando con il mio allenatore Giovanni Pericelli. Potrò dire qualcosa di più, appena decideremo». Prende tempo Eleonora Giorgi sulla proposta avanzata dal Consiglio federale, su richiesta del nuovo direttore tecnico Antonio La Torre, del suo passaggio dalla 20 alla 50 chilometri di marcia. Anche se quella è la “conditio sine qua non” che permetterà alla cabiatese di restare nel gruppo top (quello con assistenza e stipendio pieno).

Se non dovesse accettare il programma, resterà nell’Atletica Élite Club (stipendio dimezzato rispetto al 2018), che comprende i 37 migliori azzurri. All’inizio della stagione, si parlava di un passaggio della cabiatese dalla 20 alla 50, un’opzione che però la diretta interessata aveva escluso, puntando sul Mondiale di Berlino sulla distanza “tradizionale”.

«In futuro potrei provare -aveva dichiarato -, ma quando diventerà una gara competitiva, non con al via 3-4 atlete».

La squalifica nella gara iridata, ha riacceso le “spinte” verso il cambio di “chilometri”. Ora l’aut aut del dt La Torre, uno che di marcia se ne intende, tanto d’aver portato nel 2004 Ivano Brugnetti all’oro olimpico.

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