Il Premio Torriani
Show di Zandegù

Comunque: i premiati erano anche Peter Sagan, assente però, Augusto Stagi direttore di Tuttobiciweb, Linus, celebre deejay

Peter Sagan non c’era, bloccato da una sessione fotografica pubblicitaria a Milano. Ma la consegna del premio Torriani è stata una show ugualmente. Merito soprattutto di Dino Zandegù, ex campione e ormai personaggio dei circo del pedale per le sue gag, che ieri si è preso la scena, tra l’altro festeggiando il compleanmo n. 82.

L’appuntamento del premio Vincenzo Torriani, alla 23a edizione, cioè i riconoscimenti che i figli del grande manager del Giro d’Italia, scomparso nel 1996, Gianni e Marco ogni anno assegnano a personaggi abili nella diffusione della cultura ciclistica, ha vissuto una puntata speciale. Non in ottobre, nel quadro del Giro di Lombardia, ma nella primavera successiva. Perché il Lombardia si era disputato ad agosto e in ottobre c’era la pandemia. E non a Como, ma ospitato all’interno della «casa di tutti i ciglisti», il Museo del Ghisallo (anche lui a un compleanno importante: i 15 anni), così come lo chiama ogni volta il presidente Antonio Molteni.

Un’edizione speciale che potrebbe portarsi dietro degli strascichi: dove si terrà la prossima edizione? Ancora al Ghisallo? Ed è ipotizzabile un collocamento fisso in primavera? Questo speriamo di no, perché già il contorno del Lombardia non è che sprizzi di iniziative, se poi togliamo anche il Torriani...

Comunque: i premiati erano Peter Sagan, il pluricampione del mondo della Bora, Augusto Stagi direttore di Tuttobiciweb, Linus, celebre deejay appassionato di ciclismo e Dino Zandegù, appunto. Il quale ha aperto le danze, imbeccato dal conduttore Pier Begonzi: «Racconta, racconta». E lui ha raccontato episodi divertentissimi.

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