Iozzia, il ritorno alla vittoria
«Ma lontana dal mio standard»

Alla sua seconda gara dopo il lungo stop di sei mesi la luratese ha conseguito il successo a Colico al Giro dei Montecchi.

Al secondo tentativo, dopo il rientro dal lungo stop di sei mesi per un infortunio, Ivana Iozzia è tornata alla vittoria. La luratese è stata “quasi costretta” a vincere, a causa dell’invito pressante degli organizzatori del Giro dei Montecchi, che volevano la sua presenza, come campionessa in carica.

«Nonostante la condizione ancora in “progresso” ho voluto essere presente, anche per il fine benefico della corsa, organizzata dai Runners Colico - spiega la comasca -. Infatti parte del ricavato è stato devoluto all’associazione Maria Letizia Verga e Bianca Garavaglia».

E su questi argomenti, vista l’esperienza diretta, Iozzia, si sa, è molto sensibile. Ciliegina sulla torta è arrivata la vittoria che però non cambierà i programmi della luratese che lavorerà, nelle prossime settimane, per farsi trovare pronta per il campionato italiano di società di mezza maratona di Palermo, del 20 ottobre.

«A Canelli, nel tricolore della 10 chilometri su strada, mi sono resa conto di quanto sia in ritardo nel percorso di ripresa - spiega -. E, soprattutto di quanto lavoro mi attenda per ritrovare il mio standard di prestazione. Il successo di Colico fa piacere, ed è una spinta, ma devo rimboccarmi le maniche».

Quindi ecco la “risalita” a Livigno, per gli allenamenti, già da domenica prossima. «Sarà un ulteriore soggiorno, dopo quello estivo, di cinque settimane - dice Iozzia -.Quindi non farò, come invece era nelle mie intenzioni, una maratona autunnale - e sono molto dispiaciuta - e non sarò al via nemmeno al campionato italiano di corsa in montagna, ad Arco di Trento, per tentare un’ eventuale convocazione ai mondiali di novembre in Argentina».

Gli obiettivi quindi si spostano a ottobre con la mezza di Palermo e, soprattutto con la stagione invernale di cross. «Si raccoglie ciò che si semina e io non ho seminato tanto nei mesi scorsi a causa dell’infortunio», conclude Iozzia.

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