Johnson: «Cantù è speciale
Possibile che io possa restare»

Intervista con l’autore del “canestro salvezza” della Mia contro Pistoia.

L’uomo della provvidenza. Anzi, della salvezza. Già, perché quella sua prodezza - un’autentica magìa - sulla sirena del match del sabato prepasquale contro Pistoia, ha scacciato gli incubi porgendo intanto la vittoria ma soprattutto garantendo alla Mia la matematica certezza di restare in serie A. Con tre turni d’anticipo. E Cantù gliene sarà per sempre grata.

Mister Johnson, abbiamo ancora negli occhi quel suo straordinario canestro. Ce lo descrive facendoci di nuovo assaporare quell’emozione?

«Dopo che Petteway ha realizzato quell’incredibile tiro da tre punti, nel timeout ho detto allo staff tecnico che volevo l’ultimo tiro. Sul blocco cieco la difesa ha cambiato e sono rimasto accoppiato con un esterno. Sapevo che mancavano ancora cinque secondi e quindi ho deciso di aspettare un attimo prima di fare il giro e tiro. Fortunatamente la palla è entrata... È stato chiaramente un canestro importante, probabilmente uno dei più importanti della mia carriera perché ha significato anche la salvezza matematica».

Dove sarà la prossima stagione? A Cantù, in Italia in un club che gioca le coppe, in Italia in un club che fa l’Eurolega, all’estero?

«L’anno scorso ho scelto abbastanza presto di rimanere a Cantù. Quest’estate vorrei prendermi più tempo anche per stare con la mia famiglia e con mia sorella che si è appena laureata. Penso che sceglierò più tardi insomma. Cantù? Per me rimane un posto speciale, ho tanti amici da queste parti, mi piace lo staff tecnico, amo questo pubblico. Direi quindi che ci sono delle possibilità che io rimanga qu

i».

L’intervista completa sulla Provincia di mercoledì 19 aprile

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