La confidenza di Chappell
«A sedici anni ero già papà»

Il capitano lo ha rivelato agli studenti di un istituto salesiano di Sesto San Giovanni.

«A 16 anni ero già padre e per frequentare l’università ho dovuto fare tanti sacrifici, dovendo rinunciare anche a vedere mia figlia. Ai tempi vinsi un’importante borsa di studio per una buona università che, però, distava 4 ore e mezza da casa, lontano dalla mia famiglia. Fu molto dura. Ricordo che nelle prime due settimane chiamavo mia madre ogni giorno, dicendole che avevo bisogno di vedere mia figlia e che avrei mollato tutto per vederla. Fu proprio mia madre, però, ad incitarmi a non lasciare l’università, dicendomi che dovevo farlo per il mio futuro e per quello di mia figlia». Questa la confidenza che Jeremy Chappell, con la voce rotta dall’emozione, ha fatto ieri agli studenti delle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni.

Non era facile, poi, studiare ed allo stesso tempo giocare a pallacanestro: «Mi alzavo sempre alle cinque del mattino per fare pesi – prosegue Chappell con il suo racconto - alle sei mi allenavo e dalle otto alle dodici andavo a scuola, poi dalla una alle quattro mi allenavo di nuovo e riprendevo a studiare fino alle sei. Tutto questo per 4 anni, tutti i giorni. Della mia famiglia ero e sono tuttora l’unico ad aver fatto l’università. A differenza di mio fratello ho sempre preso la scuola seriamente, non volevo fallire in nessun modo. L’esperienza universitaria mi ha aiutato a prendermi delle responsabilità, cosa che mi è servita nel corso della mia carriera da cestista».

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