La corsa a ostacoli di Chituru
«Ora sono italiano»

Sport e ius soli. La storia di un atleta nato a Como ma considerato un immigrato con restrizioni.

Il suo traguardo più importante, almeno fino a questo momento, l’ha ottenuto soltanto qualche settimana fa. Il successo non è però arrivato da quella pista d’atletica a lui cara, bensì dalle carte bollate che, poco dopo il raggiungimento della maggiore età, gli hanno consentito di ottenere la tanto sospirata cittadinanza italiana.

Diciotto anni tondi tondi d’attesa, con quel nome, Chituru, a ricordargli le lontane origini nigeriane e la consapevolezza di essere italiano da sempre, addirittura fin dalla nascita, nonostante le norme questo non glielo potessero concedere fino all’ingresso nel mondo dei maggiorenni.

Chituru Ali, del resto, è nato a Como. La sua storia parte dal Valduce, giusto per assicurargli il marchio doc caro a chi vive in convalle. Più comaschi di lui, al di là del colore della pelle (che oggi non dovrebbe più essere l’unica cartina al tornasole), ce ne sono pochi in circolazione, dunque. Per la legge, però, per molti anni non è stato così.

L’intera storia e l’intervista sulla Provincia di domenica 25 giugno

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