La discesa più pazza
sempre vinta dai comaschi

Formenti, era al quarto titolo (2011, 2012 e 2018) e il secondo, Sangiorgio si è imposto nel 2014 e nel 2017. «Siamo più forti»

Più che Contea di Bormio si dovrebbe parlare di “Contea di Albavilla”. Il cambio di nome sarebbe più che giustificato dopo il dominio degli atleti griffati Sci club Albavilla (dal primo al quarto posto), nell’edizione numero 14 della Peak to Creek, la discesa più lunga -e, anche più pazza -al mondo.

Un dominio amplificato dal successo nella femminile di Valentina Porro, che è comasca doc. Il 2019 non è stato un’eccezione: gli ori “nostri” ci sono sempre stati, tanto che il vincitore di quest’anno, Pier Federico Formenti, era al quarto titolo (2011, 2012 e 2018) e il secondo, Mattia Sangiorgio si è imposto nel 2014 e nel 2017. Doppietta per Valentina Porro:2017 e 2019.

A questo punto una domanda viene d’obbligo: ma perché i comaschi sono cosi forti? «Non penso ci sia un segreto -risponde Formenti, sciatore per passione e non per professione-. Il nostro “vantaggio” è che siamo un gruppo molto affiatato e amici da sempre. Io, Matteo, Simone (Sala, terzo ndr) e Francesco (Bernasconi, quarto ndr) siamo appasionati di sci e quando abbiamo scoperto questa gara pazzesca, abbiamo deciso di farla e di provare a vincerla».

Giusto, ma perché i valtellinesi non vincono?. «Probabilmente perché non si preparano come noi - dice Formenti -. Alla Peak ci teniamo e facciamo di tutto per vincerla. Grazie anche ad una preparazione fisica, che seguiamo tutto l’anno». Che però non ha evitato il mal di schiena del dopo gara. «Diciamo che è un dazio da pagare ai 50 anni», conclude l’albavillese.

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