La Federciclo Como con Di Rocco
«È inevitabile fermare tutto»

Il pensiero di Rigamonti, vice presidente reggente del Comitato provinciale

«Era inevitabile, perché c’è una situazione di incertezza totale». Cristian Rigamonti, vice-presidente reggente di federciclismo Como, non è sorpreso dalla decisione federale di bloccare tutta l’attività del pedale italiano fino al mese di maggio. Una scelta, quella presa del presidente nazionale Renato Di Rocco, che non fa altro che certificare i dubbi che lo sport nutre nella possibilità di ripartire dopo il 3 aprile, data originariamente posta a spartiacque.

«Anche se dovesse arrivare il via libera - dice Rigamonti - dal 3 aprile in poi sarebbe stato impensabile organizzare. I ragazzi non sono allenati e, per le categorie maggiori, nelle quali i chilometri da percorrere sono tanti, sarebbe stato un bel problema ricominciare subito».

Lo spostamento del tutto a primavera inoltrata, però, cambia completamente lo scenario. Da una parte, c’è la speranza che, ancorché a maggio, l’attività su strada possa finalmente partire. Dall’altra, c’è la consapevolezza che la stagione gioco-forza si chiude all’inizio dell’autunno e, conseguentemente, il calendario a suo tempo approntato non potrà essere gestito così come si era pensato.

«Si sta studiando per provare a recuperare le gare. Penso che sarà quasi impossibile farlo, però. Ci sarà una rivisitazione del calendario», prosegue. In provincia di Como, le prime gare sarebbero dovute partire il 5 aprile. Nel primo mese, le competizioni fissate (e ora da spostare in altra data) erano quattro. Va da sé che se la previsione federale dovesse rivelarsi troppo ottimista, aumenterebbero di conseguenza il numero di eventi da posticipare, con un probabile ingolfamento del calendario sportivo e il taglio degli eventi meno solidi.

«A mio avviso si andrà ben oltre alla fine di aprile. L’importante è che passi tutti, e passi il più in fretta possibile», conclude.

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