La lettera di Irina scuote Cantù
«Erano meglio solo gli auguri»

Dop le frecciate della presidente, la reazione del popolo canturino un po’ scettica con le parole di Tic

Il messaggio di Capodanno di Irina Gerasimenko, un mix tra desiderio di rilanciare la propria presenza in città e quello di polemizzare con chi nel progetto Pallacanestro Cantù ha mostrato di non voler più credere al 100%, «non è proprio piaciuto a tanta gente». Mattia Paganoni, presidente di Tutti Insieme Cantù e anima di quella “canturinità” troppo spesso chiamata in causa quando si parla di basket nella Città del Mobile, non nasconde il suo disappunto circa le parole non proprio accomodanti scelte da Irina. «Tante persone si sono arrabbiate», racconta testimoniando un sentimento presente a più livelli tra i tifosi biancoblu. Per Paganoni, «sarebbe stato sufficiente fare gli auguri a tutti i tifosi». Così, però, non è stato. O meglio, agli auguri lady Gerasimenko ha pensato bene di unire la volontà di «togliersi qualche sassolino dalla scarpa», modalità tutt’altro che passata inosservata agli occhi della tifoseria più appassionata. Stigmatizzato il messaggio, Paganoni pensa al futuro prossimo della Red October. «Il fatto che adesso ci sia un amministratore differente rispetto alla signora Gerasimenko ci fa sperare in positivo», ammette; un pensiero esplicito, cui fa seguire un ancor più chiaro «ci fidiamo di Andrea Mauri» a dare la dimensione di un passaggio di consegne accolto con una certa apertura da Tic. «Siamo sicuri che, poche o tante che potranno essere, le risorse saranno gestite in maniera oculata», sottolinea il presidente di Tutti Insieme Cantù, profetizzando «un 2018 più positivo rispetto al 2017» che, tutto sommato, accorda a Mauri un sostegno pubblico il vista del suo nuovo ruolo all’interno della società.

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