La serata della lunga attesa
Dall’ansia alla gioia. Poi applausi

L’assemblea di Tic ha vissuto “in diretta”le positive evoluzioni della trattativa.

Tensione, ansia alle stelle e assemblea dei soci che accumula ritardo su ritardo. La lunga notte di Tutti insieme Cantù. Il notaio Gianfranco Manfredi chiamato in fretta la sera, la possibilità di arrivare a una conclusione molto vicina e quindi tutto che si accavalla.

Il programma diceva ben altro, ma ormai a cambi di registro in questo pazzo periodo biancoblù sono tutti più che abituati. «Manca una mail dice qualcuno, poi firmano». Le voci si diffondono incontrollate. Si guarda fuori dalle finestre le sagome che camminano nello studio avanti e indietro.

Doveva essere la serata per spiegare la firma, ma dopo una giornata lunghissima, è la serata dell’attesa. In ufficio ci sono tutti quelli che in questi anni ci hanno messo, faccia, sudore, lacrime e sangue.

La sala Giovanni Zampese della Cassa Rurale conta poco più di un centinaio di persone. All’arrivo c’era rassegnazione ma con il susseguirsi di notizie su una possibile firma l’umore cambia.

A un certo punto sembra quasi percepirsi un’esultanza. Falso allarme, dicono, ma la firma è vicina «manca un’unghia», dice qualcuno, la notte è lunga, il nervosismo trapela anche qualche sorriso e qualche battuta, ma allo stomaco il nodo rimane forte, fino alla firma, fino all’ufficialità.

Una macchina che suona il clacson, ormai la notizia pare certa ma dall’ufficio del notaio non trapela nulla. Poi escono gli Eagles, seguiti da Roberto Allievi, Claudio Vassallo e Antonio Munafò. È fatta, sono le 22. Arrivano in sala Zampese accolti da un applauso. Finalmente sorrisi distesi.

Arrivano con loro anche Angelo Zomegnan, Angelo Passeri, Roman Popov e Sergio Paparelli. Il primo a prendere la parola è Zomegnan, leggendo il comunicato: «A me hanno chiesto un compitino iniziale per dirvi che le azioni di Pianella sono passate a Tic alle ore 22, non si poteva iniziare l’assemblea prima di firmare l’atto. L’era di Gerasimenko a Cantù è finita e vi pregherei di non applaudire».

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