La Torre: «Sfida e non peso
Cosa? Marcare i campioni»

Il capitano di Cantù si è concesso ai giovani del Pgc.

Tema del giorno, capitano e dintorni. Svolgimento con il capitano della Pallacanestro Cantù, Andrea La Torre.

Sulla piattaforma Instagram del Progetto Giovani Cantù, il giocatore ha risposto alle domande dei ragazzi del settore giovanile canturino, rivelando tutta la sua sorpresa quando coach Pancotto, la scorsa estate, gli chiese di diventare il capitano della squadra che si stava plasmando.

«Non me lo aspettavo - ha confidato -, ma con il passare del tempo e del mercato, mi sono reso che con Baparapè sarei stato l’unico confermato. Ho accettato questa promozione e ho imparato il “mestiere” con il passare del tempo».

Capitano a 22 anni, la serie A, dallo scorso anno, è il nuovo banco di prova di La Torre: «Quando mi danno uno forte su cui difendere, per me è una sfida, mai un peso. Marcare Gentile, Aradori e altri campioni è entusiasmante. Da tutti cerco di apprendere qualcosa. I più carismatici? Moss, con cui mi sono allenato a Brescia per alcune settimane. Tra i canturini dico Ragland, un po’ “pesante” ma sempre chirurgico e giusto nelle sue critiche, e Gaines, un leader silenzioso. Il più forte? Jefferson, un talento smisurato: a Cantù si è visto».

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