L’addio a Bob Lienhard
«Ciao gigante buono»

Al funerale nella Basilica di San Fedele c’erano i compagni di squadra poi diventati amici veri, altri atleti di qualche anno fa

Si sono uniti in tanti alla signora Angela ed a Roby nel porgere l’ultimo saluto a Bob Lienhard.

Il gigante buono della Pallacanestro Cantù scomparso sabato dopo una lunga malattia.

C’erano i compagni di squadra poi diventati amici veri, altri atleti di qualche anno fa che con Bob avevano condiviso esperienze agonistiche, avversari di quei tempi, oltre a tanti che con il basket non avevano forse mai avuto a che fare ma che avevano potuto apprezzare Robert Lienhard come persona dalla grandissima umanità.

Erano, eravamo, tutti in San Fedele per Bob, in una Como diventata per lui l’ultimo approdo dopo aver dovuto lasciare a causa di un primo, serissimo malanno («sono un miracolato» diceva spesso) il casale di Cantù nel quale, lui newyorkese di nascita, aveva trovato da anni la sua dimensione umana ideale accanto alla moglie Angela

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