Landry a Cantù è ancora possibile
«Per la verità era tutto già fatto...»

Dario Santrolli, agente dell’ala americana, dà la propria versione dell’accaduto.

«Devo riconoscere che siamo rimasti alquanto basiti di quanto accaduto». Dario Santrolli di Win Basketball, il procuratore italiano di Marcus Landry, raggiunto telefonicamente nel pomeriggio di ieri, esprime tutto il proprio stupore riguardo il modo in cui si è all’improvviso e inaspettatamente arenata la trattativa con la Pallacanestro Cantù in merito alla vicenda che riguarda appunto il potenziale ingaggio del recente Mvp del campionato italiano nonché top scorer della serie A con 19.6 punti a partita.

È lo stesso Santrolli - da anni ormai uno degli agenti più rappresentativi nel mondo della pallacanestro - a illustrarci sviluppi e contorni del negoziato (contratto biennale) che già dallo scorso fine settimana avrebbe fatto di Landry non solo semplicemente un nuovo giocatore della squadra biancoblù bensì un punto di riferimento.

«La trattativa poteva ritenersi praticamente chiusa nel momento in cui abbiamo inviato al club il contratto con la firma del nostro assistito - spiega -. Ma quando dalle parole serviva passare ai fatti, la proprietà si è defilata».

In pratica il contratto non è stato controfirmato. «Esatto. Ma quello che più ci ha sconcertati - aggiunge Santrolli - è che non ci è stata fornita alcuna spiegazione al riguardo. E dire che era stata proprio Cantù a farci fretta per sancire l’accordo».

Santrolli, tuttavia, lascia aperta una porta alla ripresa del dialogo e dunque dei negoziati. «Tutto è ancora possibile - sostiene -, anche se per ristabilire i contatti serve innanzitutto ricevere spiegazioni riguardo le ragioni del silenzio».

Per la verità, sembra che in serata ci sia stato un riavvicinamento tra le parti a seguito di una telefonata partita dalla sede di Cermenate ed è dunque probabile che oggi si possano avere sviluppi.

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