Le mani del “Tau”
su metà del bottino

Con Arnaldo Taurisano in panchina, Cantù ha conquistato ben otto dei suoi diciassette trofei. Altri sei suoi colleghi hanno ottenuto titoli in Brianza: sono tre quelli di Bianchini e due quelli di Primo.

C’è un allenatore che da solo ha portato la Pallacanestro Cantù alla conquista di praticamente la metà dei trofei che il club biancoblù ha collezionato nella propria bacheca.

Dei 17 trofei finiti in Brianza, ben 8 sono stati infatti firmati da Arnaldo Taurisano.Il prossimo 7 maggio ricorrerà il primo anniversario della scomparsa di questo tecnico - entrato nel 2010 a far parte dell’Italia Basket Hall of Fame - nato a Milano nel 1933 e approdato a Cantù all’età di 30 anni in qualità di assistente e responsabile del settore giovanile. Sulla panchina canturina della serie A si sarebbe poi seduto nel 1969 per rialzarsi - e lasciarla - dieci anni più tardi. E in quest’arco temporale rappresentato appunto da un decennio, ecco la squadra conquistare uno scudetto, una coppa Intercontinentale, tre coppe Korac e altrettante Coppe delle Coppe, facendo così acquisire al club della famiglia Allievi dimensione e statura internazionale. Più in generale, una vita spesa ad allenare giovani e crescere campioni, quella del “Tau”.

A quota tre sigilli ecco invece apparire Valerio Bianchini, che fu tra l’altro proprio il successore di Taurisano alla guida della squadra canturina. Il “vate” regalò e si regalò il tricolore del 1981 e nella stessa annata pure la Coppa delle Coppe, ma soprattutto contribuì a far iscrivere il nome della Pallacanestro Cantù nell’albo d’oro della “mitica” Coppa dei Campioni: correva l’anno 1982 e a Colonia la Squibb regolava in finale il Maccabi Tel Aviv con il punteggio di 86-80. Al termine di quella stagione, il coach bergamasco - Italia Basket Hall of Fame nel 2013 - cedette il testimone al collega romano Giancarlo Primo che nella sua unica annata brianzola riuscì a infiocchettare un’altra Coppa Intercontinentale e soprattutto riuscì a bissare il successo in Coppa Campioni con la Ford che a Grenoble ebbe la meglio (69-68) in finale nel derby tutto italiano con il Billy Milano.

Come i suoi predecessori, anche Primo avrebbe ricevuto il premio Italia Basket Hall of Fame alla memoria (nel 2009).

Se Taurisano, Bianchini e Primo sono i tre allenatori che possono vantare vittorie multiple con Cantù, gli altri coach titolati in Brianza non sono andati oltre il singolo sigillo. E sono quattro.

Si tratta, in ordine temporale, di Boris Stankovic, Fabrizio Frates, Pino Sacripanti e Andrea Trinchieri.

Stankovic - che dal 1991 fa parte della Naismith Memorial Basketball Hall of Fame -, oggi diremmo serbo mentre allora era “semplicemente” jugoslavo, fu l’artefice del primo scudetto che tra l’altro rappresentò il primo trofeo in assoluto per la Pallacanestro Cantù, allora targata Oransoda. Il 1968 l’anno di grazia.

Ed eccoci, 23 anni dopo, imbatterci in Fabrizio Frates, milanese classe 1959, che dunque poco più che trentenne - e alla sua prima stagione da capo allenatore dopo che nelle sei precedenti era stato per metà guida delle giovanili e per l’altra metà assistente in prima squadra - condusse la Clear a un nuovo successo continentale (rimasto anche l’ultimo) in Coppa Korac nella doppia finale con il Real Madrid.

E siamo agli ultimi due trofei, entrambi colti in Italia ed entrambi negli Anni Duemila. In realtà il trofeo è lo stesso, la Supercoppa, ma Cantù se l’è aggiudicata due volte. La prima nel 2003 al Palaverde di Villorba contro la Benetton Treviso, quando l’Oregon Scientific si impose per 85-79. In panchina l’allora 33enne Pino Sacripanti, primo e unico allenatore canturino a vincere con la squadra della propria città.

La seconda Supercoppa è invece datata 2012 e venne conquistata al 105 Stadium di Rimini dalla Mapooro che liquidò la Mens Sana Montepaschi Siena per 80-73. Responsabile tecnico di quella squadra Andrea Trinchieri, a sua volta milanese così come Frates e Taurisano.

Insomma, tre degli otto allenatori a segno in terra Brianza si portano appresso questo peccato originale...

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