Le Mans, comaschi neri
Ce l’hanno con il compagno

Il giapponese Hoshino ha avuto un incidente e ha rovinato la gara di Cairoli e Roda che sono arrabbiatissimi

La Toyota guidata da Fernando Alonso, Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima ha vinto la 24 Ore di Le Mans, prova valida per il Mondiale Endurance e una delle gare automobilistiche più prestigiose in assoluto.

Ma c’è anche una storia comasca. Tutto quanto di straordinario aveva fatto Matteo Cairoli, conquistando la pole position della LM GTE AM con un tempo strepitoso, è stato distrutto da un incidente del loro compagno Hoshino. In sintesi o fatti: dopo aver conquistato la pole position il terzetto in alternanza alla guida della Porsche 911 RSR di Dempsey Proton Racing, alza bandiera bianca con il gentleman driver giapponese Hoshino coinvolto in un incidente. Nel corso della sesta ora di gara un contatto tra il nipponico Satoshi Hoshino, sulla Porsche numero 88 e la Corvette numero 64 di Fassler, infatti, ha compromesso irrimediabilmente la gara di Giorgio Roda e Matteo Cairoli. Il lavoro del team, a seguito dell’incidente, è stato incessante e la vettura sarebbe potuta ritornare in pista salvo il “rifiuto” di Hoshino, scosso dal contatto con la muscle car americana. Le prime ore di gara avevano dimostrato le ottime sensazioni provate durante le prove libere e le qualifiche sul tracciato francese con Cairoli e Roda capaci di mantenere un buon ritmo.

La delusione dei due giovani piloti comaschi è ancor più cocente, dal momento che Matteo Cairoli, venerdì aveva fatto il miracolo di conquistare una pole position della sua categoria, superando anche i crono della superiore classe PRO, suscitando l’ammirazione di tutti. «Inaccettabile ciò che è successo – non si dà pace Matteo Cairoli – e frustantissimo pensare che sono stato lì da dieci giorni a preparare tutto e poi svanire in poco tempo per colpa di Hoshino, che ha fatto un sacco di errori e per di più non ha voluto più guidare».

«Sono deluso e amareggiato così Giorgio Roda – Dispiace dirlo, non mi ritengo un campione, ma ho preparato questa gara e l’intero mondiale con professionalità, dedizione e fatica e tutto è stato compromesso da troppa “leggerezza” del nostro compagno di squadra».n

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