«Lecco, sognare si può. E non è presunzione»

Checco Lepore è stato il migliore il campo al “Breda”: «Nel mio ruolo gli assist sono come un gol. La salvezza prima di tutto, ma finché riusciremo a stare su certi livelli secondo me tutto può succedere».

Checco Lepore is back. Anzi, in realtà non è mai andato via… A 37 anni, il difensore, centrocampista, attaccante bluceleste è ancora sulla breccia. L’onda non si abbassa mai e lui rimane sulla cresta. L’età non conta per l’esterno bluceleste: «L’importante è stare bene mentalmente e fisicamente, divertirsi e mettersi a disposizione della squadra – ammette Lepore assistman di Mangni in occasione della rete del pareggio -. Il gol? Io ho fatto un recupero palla buono, l’ho scambiata con Ardizzone, poi presa di esterno destro e gliel’ho messa al bacio. Nel mio ruolo, a prescindere, gli assist sono come un gol, per cui va bene anche così. Poi qualche gioia personale non è malaccio... Per ora sono a uno con il Mantova, stop di petto e tiro al volo».

Il terzino destro, il centrale di difesa a tre sia a destra che a sinistra, il mediano, la mezz’ala a destra e a sinistra, l’esterno destro e sinistro… Non ci crederete ma Checco Lepore ha davvero ricoperto tutti questi ruoli in campo. E aggiunge: «In due partite ho fatto anche la prima punta, al Real Vicenza, confezionando anche due assist-gol. Mi manca solo di fare il portiere - scherza il giocatore bluceleste -. Ma io penso davvero solo alla squadra e ai compagni. Sono contento per Luca (Stanga, ndr), il mio compagno di difesa giovane, che non giocava da un po’. Siamo un gruppo bello, per il mister è facile comporre la formazione. E con le assenze che avevamo a Sesto San Giovanni, tutti quelli che sono entrati hanno fatto bene e penso che ciò rappresenti una soddisfazione per tutti».

La Pro Sesto parlava solo di salvezza a fine gara. E il Lecco? Cosa pensa? Per Lepore di dubbi non ce ne sono: «Innanzitutto io penso solo al Lecco. E dico che anche noi, prima, dobbiamo raggiungere la salvezza. Se però sei ancora lì, se te la stai giocando contro chiunque e ci riesci, allora perché non sognare in grande? Non è presunzione. È realismo. Finché riusciremo a stare su certi livelli secondo me tutto può succedere».

Essere il migliore della partita, il man of the match, però, non è così scontato a 37 anni: «Io gioco sempre per essere all’altezza delle mie aspettative personali e di quelle di squadra. Cerco sempre di dare il massimo e di sudare la maglia al 100%. Vuol dire che a Sesto per chi mi ha guardato è stato così. Ma io cerco sempre di essere il migliore, almeno per quanto riguarda le mie aspettative. Le altre le giudicano gli altri».

Doudou Mangni si è sbloccato anche lui, grazie a Lepore: «Era ora - sorride “Checco” -. Le sue qualità non si discutono. Abbiamo bisogno di lui come di tutti, ma ben venga che più giocatori vadano in gol. Solo così potremo toglierci molte altre soddisfazioni».

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