L’eredità di Gosetto
Due nipoti in campo

Il Gos morì nel 1985 in un incidente. La sua memoria adesso tenuta vita da Davide e Denise.

Gosetto a Como è un cognome importante nell’hockey su ghiaccio. Stefano, prematuramente scomparso nel 1985 in un incidente stradale, ha scritto, assieme ai cosiddetti “ragazzi di via Orazio” (Sergio Marcati, Giancarlo Bonino e Maurizio Zanini) le prime storiche pagine dell’Hockey Como. Sino alla promozione in serie A nel 1983.

Purtroppo due anni dopo, nel 1985 Stefano Gosetto muore in un incidente stradale a soli 28 anni. La società, decide di ritirare, per sempre la maglia con il suo numero, il cinque. Ma quando il nipote Davide, debutta in prima squadra, chiede di poter utilizzare il cinque in memoria dello zio. Viene accontentato, con la clausola che, quando appenderà i pattini al chiodo, sarà ritirato ancora.

«Non ho conosciuto mio zio -spiega Davide -. Sono nato un anno dopo la sua morte. Ma in famiglia se ne parlava sempre e poi c’erano gli amici che mi raccontavano tanti episodi».

Ha qualche flebile ricordo la sorella Denise, che gioca nella squadra femminile dell’Hockey Como, ovviamente con il cinque sulle spalle.

Quando le chiedono dello zio, mostra una foto dove è ritratta sui pattini, sostenuto da Stefano e dalla moglie Annamaria. «Ogni domenica mattina mi portavano al palazzetto a pattinare -ricorda la trentaseienne attaccante -.Ero talmente piccola che avevo le due lame». Giocare a hockey è diventato quasi spontaneo. «E’ uno sport che mi è sempre piaciuto -prosegue Denise -. E poi non poteva che essere così: era un affare di famiglia. Senza dimenticare che in questo modo ho fatto felice mia nonna Teresa: a lei piaceva tanto e ci seguiva sempre».

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