Libertas Cantù, inno alla gioia
«Il 2019 sarà l’anno dei record»

Dopo la conquista dei playoff per la SuperLega, si guarda avanti. Redaelli: «Adesso comincia il bello»

«Adesso comincia il bello, perché non abbiamo niente da perdere. Avremo rispetto per tutti, ma siamo consapevoli che non dobbiamo avere paura di nessuno. Ce la giocheremo con tutti e daremo il massimo». Il vice-allenatore di Cantù, Massimo Redaelli, festeggia non solo la vittoria a Prata di Pordenone, ma ancor più tutto quello che il successo si porta dietro.

I playoff per la SuperLega, del resto, sono un traguardo tutt’altro che semplice per chi, a inizio stagione, aveva un budget decisamente contenuto rispetto a tante squadre del girone Blu. Cantù, però, ce l’ha fatta, complice un 2019 pressoché perfetto che, eccezion fatta per qualche inciampo qua e là, ha fatto vedere una squadra compatta, convinta dei suoi mezzi, capace di essere gruppo nei momenti difficili.

«Questo – prosegue - sarà ricordato come un record per Cantù: in precedenza non è mai accaduto di arrivare quarti in regular season, fra l’altro in un’A2 da 27 squadre. È una salvezza quella raggiunta, ed è strano chiamarla così. Ci siamo giocati tutto tra dicembre e adesso: abbiamo fatto un ritorno incredibile, con otto punti in più dell’andata. Al Parini abbiamo addirittura fatto 30 punti sui 39 disponibili: giocare in casa nostra per gli altri è devastante».

A Prata di Pordenone, a un grande primo set sono seguiti due set pressoché in equilibrio, con la squadra locale che ha provato, invano, a mettere in difficoltà gli ospiti e, di contro, una Libertas pronta a trovare al suo interno le motivazioni per non lasciarsi andare dopo qualche passaggio a vuoto, che pure c’è stato nel corso del match.

«Una partita nella quale noi avevamo tutto da perdere, tant’è che in alcuni momenti la tensione è andata alle stelle, soprattutto nel secondo set. Abbiamo giocato contro una squadra che le ha provate tutte. Noi avevamo un’occasione e l’abbiamo sfruttata. I ragazzi sono stati bravi».

Ora, alla certezza dell’A2 per il prossimo anno (quella 2019-2020 sarà una serie cadetta rinnovata, con posti dimezzati rispetto a quest’anno) si affianca il sogno di una promozione che, per scaramanzia – e forse non solo – nessuno vuole parlare. Godere per qualche giorno di una regular season davvero ben impostata, del resto, è un piacere per tutti i soggetti coinvolti, giocatori e componenti dello staff che siano.

«Nel corso della stagione abbiamo avuto momenti difficili: alla quinta, sesta giornata d’andata eravamo in una posizione di classifica pericolosa. Abbiamo discusso e ci siamo tutti uniti, credendo nel potenziale della squadra. A inizio campionato avevo detto che non dovevamo avere paura: questo risultato mi dà conferma di quanto detto», conclude Redaelli.

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