Libertas e Tecnoteam
restano senza pallone

Lo stop delle due società più importanti di volley per le restrizioni legate al Coronavirus

«Domenica saremmo dovuti andare a giocare a Lagonegro. A causa del rinvio dovuto alla problematica del Coronavirus perderemo invece tutti i biglietti aerei e dovremo poi acquistarne dei nuovi, ai prezzi che ci troveremo al momento».

Sarà anche una banalità, ma l’inatteso stop del campionato di serie A2 dovuto all’emergenza sanitaria in corso, per la Pool Libertas significa anche un ulteriore esborso economico da affrontare. Non bastassero i noti problemi di classifica, con i canturini desolatamente ultimi in graduatoria con soli 9 punti e la netta sensazione che, a meno di miracoli sportivi dell’ultima ora (o ipotetici ripescaggi), il destino della squadra sia segnato, lo stop al campionato di volley maschile produrrà evidenti effetti anche sulla cassa della società del presidente Ambrogio Molteni. È lo stesso numero uno di Cantù a dirlo a chiare lettere: «Lo sport, in generale, viene considerato quasi zero, benché i costi siano soltanto a carico delle società». Una considerazione, quella di Molteni, che mette in luce l’estrema fragilità d’un sistema che, a prescindere dagli effetti del Coronavirus, certamente fatica a reggere i costi in rapporto alle entrate, scarne, derivanti da sponsorizzazioni e spettatori paganti.

Di «clima surreale» parla invece il presidente della Tecnoteam, Graziano Crimella. In testa al girone A di serie B1, lo stop imposto al campionato è acuito dall’impossibilità di utilizzare la palestra. «Oltre allo stop delle partite - afferma Crimella - è arrivato il divieto di frequentare la palestra per gli allenamenti per i noti problemi legati al Coronavirus. Ovvio che gli interessi sanitari e di salute pubblica vengano al di sopra di ogni cosa. Siamo, però, completamente spaesati».

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